Vitamina D e malattie croniche

C’è un rapporto tra bassi livelli di vitamina D e malattie croniche. La preziosa vitamina, che troviamo copiosa in parecchi pesci grassi come il salmone (e l’orso in foto lo sa!) e nel latte, è stata recentemente oggetto di studi approfonditi. Studi che, pur non essendo ancora riusciti a fare completamente luce sull’argomento, hanno però individuato alcune evidenze.

E’ appunto emerso che parecchie malattie croniche come il diabete e svariate disfunzioni cardiovascolari, ma anche i tumori, la sclerosi multipla, malattie cutanee oltre che la tubercolosi, si manifestano soprattutto quando nell’organismo umano si riscontrano bassi livelli di vitamina D.

Un deficit, questo, che già in passato era stato correttamente collegato all’insorgere di altre malattie di rilievo come il rachitismo e l’osteomalacia. Ma che oggi ha assunto una dimensione ancora più importante.

La vitamina D per l’appunto è strettamente connessa alla salute ossea e pertanto va correttamente introdotta nell’organismo: come detto con pesci grassi e latte, anche con l’olio di fegato di merluzzo, con le uova e con l’esposizione alla luce solare.

In media i medici consigliano un apporto giornaliero da 10 a 57 milligrammi a seconda che si sia bambini od adulti. Nei neonati che vivono in località scarsamente esposte al sole (tipo il nord Europa) gli esperti parlano di una integrazione di circa 10 milligrammi al dì.

La ricerca, intanto, continua…