Disturbi dell’attenzione: lo sport aiuta

I disturbi dell’attenzione sono in aumento tra i più piccini. Spesso non è il caso di farne un dramma, ma in alcuni casi bisogna dare il giusto peso a questi fenomeni.

Tanto più che l’attenzione è allenabile. In che modo? Portando i soggetti che ne sono privi, in maniera graduale, a svolgere compiti sempre più complessi e che richiedano progressivi livelli di attenzione. Inoltre si possono indurre i ragazzi a resistere ai cosiddetti fattori “distrattivi” o “distrattori”.

Al riguardo sono utilissime tante attività sportive ed artistiche (ballo, arti circensi e marziali, musica, solo per fare alcuni esempi) che sono anche divertenti e che trasmettono un apprendimento motorio complicato. E che un abile istruttore dovrà e potrà calibrare a misura del fanciullo che soffre di questa mancanza di concentrazione. Con esercizi a complessità crescente, il ragazzo o la ragazza avrà la possibilità di allenare questa sua condizione deficitaria.

E’ inoltre importante che l’istruttore lavori sulla motivazione e sulle emozioni positive.

Infatti la gestione del successo e dell’insuccesso, e quindi della frustrazione, sono determinanti per aiutare i ragazzi a superare meglio le varie situazioni sia della vita famigliare che scolastica.

Al riguardo possono risultare efficaci alcuni videogame interattivi che richiedono concentrazione, attenzione e velocità di risposta. Chi utilizza invece il computer passivamente, come avviene con internet o nelle chat, non potrà beneficiare di alcun aiuto in tal senso.