Un mostro dai mille volti

Se per Karl Marx “lo spettro del comunismo si aggirava per l’Europa”, ahimè si aggira in questi tempi un altro mostro per nulla spettrale, ma viepiù concreto. Ed ha mille volti.

Un mostro che esiste dacché l’uomo alzò per la prima volta un pugno al cielo e si sentì più forte della terra che l’aveva generato. Mostro antico, dunque. Talora attivo, talora sornione. Spesso nascosto nelle più banali pieghe della vita. Mai dormiente.

Un mostro dai mille volti, alcuni terrifici, tal’altri seducenti.

Proprio con questi ultimi più temibile, giacché con essi cela le sue essenze più oscure. Ammantato di benignità e giustezza, risulta desiderabile e desiderato anche dai giusti.

Chiamatelo come volete, perché se Esso ha mille volti, di nomi ne ha moltitudini. Esso è là. E’ lì. E’ dentro e fuori delle cose. Anche dentro e fuori di noi. Di me. Di voi.

E se con certi nomi e certi volti lo stigmatizziamo poiché lo riconosciamo nella sua piena natura, con altri lo accogliamo a braccia aperte, risucchiati nel tranello dell’apparenza che non ci fa andare oltre le forme.

Più facilmente individuabile negli altri, difficilissimo da distinguersi quando si camuffa tra un respiro ed un battito nel profondo del nostro essere, è l’avversario più spietato.

Ed ora sta tornando. E’ tornato.

Lo potete vedere all’opera nella sicurezza di chi, senza porsi né accettare domande ed obiezioni, pianifica con solerzia il bene degli altri. Con pie intenzioni ed attenzioni, peraltro non richieste, va lastricando la strada per l’Inferno.

Sentendosi nel giusto, abbagliato dalla sua finta conoscenza, si erge a giudice e carnefice. Per il bene di tutti. Perché ritiene di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Il Mostro sogghigna. Un’altra volta ce l’ha fatta. Un’altra volta cambiando volto, cambiando nome, magari anche forma, si è di nuovo insinuato tra noi. E se la maggior parte non lo vede, i pochi che l’hanno individuato non vengono creduti. Più lo indicano, più sono compatiti.

E’ tanto grande lo splendore della certezza di chi si crede nel giusto, che non può che restarne abbacinato.