Astronauti e orsi

Astronauti in letargo come gli orsi? Pare di sì. Gli scienziati americani stanno studiando un sistema per consentire all’uomo di dormire non le canoniche sette ore a notte, ma per periodi più lunghi. Anche di alcuni mesi. Il motivo? I probabili e futuri viaggi interplanetari (tipo verso Marte), che sono molto lunghi e che la Nasa progetta già per i prossimi decenni.

Ma astronauti a parte, a tutti noi farebbe bene ogni tanto un riposo lungo, seppur senza le caratteristiche letargiche di altre specie di mammiferi. Letargo, infatti, deriva dal greco Lethe (oblio) ed Argos (lento): una sorta di dimenticanza, di oblio appunto, e di lentezza.

Termini, questi, che in una società frenetica ed ipercinetica come la nostra, che cerchiamo di ricordarci tutto e tutti, suonano quanto mai strani. Ed arcaici.

Eppure il nostro sistema mente-corpo è arcaico e si rigenera nel buio e nella parziale immobilità del sonno. Anche le stagioni propongono dei ritmi, seppur non letargici, che ormai non osserviamo più. L’inverno, per esempio, sarebbe il momento del relax e della quiescenza, come il mondo vegetale insegna. Mentre l’estate dovrebbe essere il momento delle massima attività ed espazione. Lo yin e lo yang, giusto?

E noi invece che facciamo? Lavoriamo sodo in inverno, quando il metabolismo è lento e dovremmo riposare, ed andiamo in vacanza in estate, quando il metabolismo è veloce e dovremmo fare tutto fuorché stare fermi al sole…

Si potrebbe obiettare che in inverno non si può andare al mare. Ma qui si parla dei ritmi biologici dell’essere umano e non di quelli del turismo di massa…