Non alimentiamo le frequenze basse

In periodi come questo è molto difficile “volare alto”. Tuttavia, se ci allineiamo allo scoramento generale e lo facciamo su di un livello emotivo profondo, rischiamo di alimentare proprio quella frequenza da cui vorremmo discostarci.

Pertanto possiamo sì parlare di tutto, ma col “giusto” distacco. Se parliamo ed analizziamo le cose con serenità ed animo fermo, allora creiamo delle condizioni affinché il cambiamento possa davvero avvenire.

Se invece, seppur involontariamente, assumiamo atteggiamenti ostili nel pensiero e nell’azione, allora ci caliamo nella modalità dello scontro che non fa altro che gettare, per così dire, benzina sul fuoco che vorremmo spegnere.

Già in passato tantissimi mistici, santi e pensatori hanno grosso modo detto lo stesso. Se Cristo invitava ad amare il proprio nemico ed addirittura sulla Croce arrivò a dire “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”, il Mahatma Gandhi oppose una serena e pacifica resistenza agli occupanti inglesi, evitando un conflitto che avrebbe viceversa rinforzato il loro dominio coloniale in India.

E’ la mistica del “porgi l’altra guancia”, il che non vuol dire di farsi andare bene tutto, ma che con una netta presa di coscienza, con la pace e la serenità si ottiene di più che non con la guerra.

In effetti, anche analizzando la storia, gli sconvolgimenti violenti hanno sì cambiato delle cose, ma spesso solo nella forma. In taluni casi può essere stata spazzata una via una classe elitaria, ma magari per averne poco dopo al potere un’altra anche peggiore.

Il discorso è sottile, visto che si parla di frequenze. E chi non è abituato a trattare l’argomento, farà forse un pizzico di fatica a cogliere il significato di queste parole. Tuttavia chi avrà già esplorato la questione, avrà forse un’immagine più completa del quadro che vado tracciando.

Il corpo dell’uomo vibra e con esso la sua mente, che assume peso e si materializza grazie alla cristallizzazione delle forme pensiero. Essendo il pensiero vivente e capace di incidere sulla realtà, se siamo in tanti a pensarla in un certo modo allora possiamo davvero creare una grande onda tale da impattare sulle cose in modo efficace.

Ecco perché si ricorre al motto latino “Divide et impera”, che sta appunto a significare (in questo caso su più livelli) che la mancanza di coesione ci rende deboli. Ma agendo con amore, consapevolezza e buon cuore, opponendoci in modo non violento e senza odio agli errori che altri per ignoranza stanno commettendo, abbiamo la chance di scardinare lo status quo in modo profondo e di incominciare ad intravvedere la luce…