Glutine stop!

Il glutine non fa bene ai celiaci, ma nemmeno a chi non soffre di celiachia! Un eccesso di questa proteina vegetale è infatti dannoso in senso generale per l’organismo umano. Per fortuna, le alternative ci sono.

Dicevamo del glutine: il grano “moderno” non è quello di una volta; lo stesso dicasi per le farine che se ne ricavano. Il grano del XX e XXI secolo è stato modificato per ottenere due raccolti all’anno, mentre nella farine industriali si aggiunge glutine per esigenze conservative, per facilitarne l’impasto ed anche per l’estetica del prodotto.

Peccato, come detto, che il glutine non faccia bene…Il nostro organismo infatti lo digerisce a fatica e se ne abusiamo cadiamo in uno stato di infiammazione cronica alla base di parecchie patologie, non secondi i tumori. Il glutine, inoltre, altera la mucosità della parete intestinale, facendo entrare nel flusso ematico tramite i villi anche delle sostanze che normalmente verrebbero fatte proseguire per essere espulse, come metalli pesanti, virus, funghi, batteri.

Danneggiando l’intestino, anche il sistema immunitario ne risente e potrebbero pure essere innescate delle reazioni autoimmuni. Vengono poi colpite le guaine che proteggono le terminazioni nervose, tanto che parecchi scienziati “Made in Usa” pensano che un eccesso di glutine possa agevolare l’insorgere di Alzheimer e Parkinson.

Detto questo, che fare?

Ci sono parecchi cibi a basso contenuto di glutine, come i grani antichi autoctoni italiani: tra i principali ricordiamo il Senatore Cappelli, la Tumminia ed il Perciasacchi. E’ ottimo anche il farro, oppure le farine a base di legumi.

Sono privi di glutine, poi, il grano saraceno, il sorgo, il miglio e l’amaranto. Oltre al riso, meglio se integrale…

Guardando all’estero, va bene la quinoa del Sud America.