Pregi e difetti del caffè (e della caffeina)

A noi italiani toglieteci tutto, ma non il caffè. L’appuntamento col caffè è anche un momento di socializzazione e condivisione: dunque, senza esagerare, è bene non negarselo. Se consumato in quantità eccessive il caffè ha un impatto negativo sul corpo, ma se bevuto moderatamente non lo infastidisce. Anzi.

Con moderatamente si intendono circa tre tazzine al giorno, non oltre, in base al peso corporeo: un uomo di 100 chili potrà anche bersene quattro, una donna di 50 è bene non superi le due.

Coi tre caffè, dunque, si raggiunge una dose di caffeina che non nuoce. In tal caso potremo sfruttare gli effetti positivi di questa bevanda, quali la stimolazione digestiva, una buona bronco-dilatazione con miglioramento di allergie ed asma ed una discreta dilatazione coronarica con miglioramento della circolazione sanguigna; a ciò si aggiunga una più efficace coordinazione psico-motoria ed una crescita della prestazione fisica, oltre ad una buona resistenza al sonno.

Il caffè, se bevuto senza zucchero, aiuta anche a dimagrire.

Se si esagera, invece, la caffeina induce ansia, palpitazioni, ipertensione, bruciori ed acidità di stomaco, insonnia, eccitabilità, cattivo assorbimento di calcio e ferro.

Rammentiamo che consumare abitualmente caffè dà assuefazione, quindi chi ne beve troppi tutti i giorni non avrà l’effetto “sveglia” di chi invece vi ricorre una volta ogni tanto. Lo stesso dicasi per gli effetti negativi: a chi non è assuefatto bastano pochi caffè per cadere nell’insonnia, avere cefalea, vertigini, vampate di calore od altro.

Il consumo di caffè va sconsigliato solo in presenza di particolari disturbi o malattie quali: ulcera, dispepsia, reflusso, gastrite, colesterolo alto, problemi cardiaci e circolatori, uso od abuso di altre sostanze eccitanti.