Via a tutta pasta!

A noi italiani, si sa, non ci devono toccare la pasta. Spesso demonizzata, sia in chiave salutistica che di dieta, tutto sommato possiamo anche concedercela più volte a settimana. Se mai, ad essere sotto la lente di ingrandimento è come essa viene preparata a livello industriale, non i singoli ingredienti che la compongono.

Infatti se la pasta è bio, è ben essiccata o è integrale nel senso pieno del termine, allora non dobbiamo proprio negarcela.

Ricchissimo di sali minerali e vitamine, come la B1, questo alimento sostiene il sistema nervoso ed il cervello, attiva la produzione della serotonina che dona felicità, è altamente saziante e regala tantissima energia. In merito all’energia, è dunque adattissima agli sportivi di resistenza e a chi svolge lavori pesanti.

La pasta, infatti, abbonda di carboidrati, ma ha un impatto modesto sull’innalzamento dell’indice glicemico. Pertanto non danneggia la salute né ci fa ingrassare. Ovviamente a patto di consumarne la “giusta” quantità…come tutto…

A parte chi segue una dieta formulata da un medico, negli altri casi vige la regola del buon senso: se mangio la pasta inserendola in un quadro di una alimentazione varia e ben bilanciata, non c’è nessun problema. I carboidrati, come gli altri nutrienti, vanno ben distribuiti nell’arco della giornata ed il loro consumo va rapportato al nostro reale fabbisogno energetico.

In generale, i nutrizionisti confermano che la pasta si può mangiare tre-quattro volte a settimana in porzioni di 80 grammi per le donne e 100 per gli uomini. Anche la sera, nonostante in molti sostengano il contrario. La pasta, per esempio, si po’ mangiare a cena se una persona fatica a digerire le proteine: diversamente, ne risulterebbe un sonno disturbato.

Altri consigli? Sarebbe meglio mangiarla al dente, perché se troppo cotta perde molti dei suoi principi nutritivi. Il sale, poi, andrebbe aggiunto solo una volta che l’acqua bolle, poco prima di gettarvi la pasta cruda.