Cosa mangeremo domani?

Crescita della popolazione (previsto un buon +30% entro il 2050), inquinamento, inaridimento dei suoli…Tanti interregotivi aleggiano sul nostro futuro alimentare. Che mangeremo tra alcuni decenni? La scienza prova ad abbozzare qualche risposta e guarda al futuro pensando verso quali fonti alimentari indirizzare l’attenzione.

Un esempio? Le alghe, che possono anche arrivare a crescere 60 centimetri al giorno! Per gli esperti in mare ne esistono almeno 10.000 specie diverse commestibili. Molte di queste, soprattutto in Asia, sono già entrate nei menù, ma altre scalpitano e presto vi entreranno. Sono ricche di proteine, vitamine (specie la B12), Omega 3 ed hanno pochi grassi.

E poi, che altro? I crostacei, che con metodi di allevamento intensivo in acque libere possono moltiplicarsi con grande velocità. Già sentito parlare di krill? E’ un piccolo crostaceo che vive in banchi. Tali banchi possono raggiungere anche i 24 chili di peso per metro cubo di acqua.

Quindi, molto del cibo del domani arriverà dal mare. Attualmente il 98% degli alimenti consumati arriva dalla terra ferma, solo il 2% dalle acque. Pertanto, gli scienziati puntano proprio su queste. Con l’obiettivo tuttavia di ridurre al contempo la cattura dei grossi pesci che spesso abbiamo portato sull’orlo dell’estinzione.

Ovviamente si punta su alghe e plancton per il nostro futuro alimentare perché sono fonti sostenibili e facilmente (leggi anche economicamente) sviluppabili. Vedremo!