Doping made in Italy

Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori e…dopati!

Battute a parte, il fenomeno del drogaggio sportivo a fini di risultato o solo estetici è ampiamente diffuso anche nel nostro paese. Se retate ed inchieste legate al filone si susseguono, studi inerenti ne mettono in luce tutta la vastità.

E’ stato stimato che da noi in una palestra su sei circolano sostanze proibite (spesso senza che i gestori lo sappiano nemmeno) e da recenti indagini è emerso che circa 220.000 italiani ricorrono abitualmente alle cosiddette “bombe”, diffuse soprattutto tra i sollevatori di pesi per fare massa e tra gli sportivi di resistenza per andare più veloce e più a lungo.

Altri dati: sono oltre 370 i milioni di sostanze dopanti consumate all’anno nel Bel Paese, per un giro stimato di oltre 500 milioni di euro, di cui solo la metà per traffico di steroidi. Di tali steroidi, il più usato è il testosterone, che dona forza e massa, seguito da stanozolo, noretiocolanolone ed Epo.

In merito al “dopato tipo”, la maggioranza ha più di 40 anni, dispone di discrete quantità di soldi, è di media-buona cultura e lo fa soprattutto per ragioni estetiche e di benessere. Tanti di quelli “pizzicati”, infatti, hanno detto di ricorrere al doping per contrastare il decadimento legato al trascorrere degli anni…Temo che i geriatri al riguardo storcerebbero il naso…

Ogni anno in Italia sono centinaia le azioni antidoping dei Nas, che hanno portato a decine di arresti ed al sequestro di centinaia di migliaia di pillole e fiale. Stiamo ovviamente parlando di affari sommersi, che si svolgono nell’illegalità e che spesso passano dal mercato nero o da acquisti folli su internet. Chi assume tali sostanze lo fa senza controllo medico, affidandosi al praticone di turno che lo convince solo perché ha i bicipiti più grossi dei suoi, e senza la benché minima concezione dei rischi associati all’utilizzo di questi prodotti.

Dicevamo del mercato nero, dietro al quale si nascondono le mafie o comunque grosse organizzazioni criminali. Spesso i prodotti venduti, proprio perché “nascosti” ed illegali, sono pure di dubbia provenienza, tanto che i rischi per la salute di chi se ne serve aumentano.

Eppure il problema non è solo di chi se ne serve. Chi vi casca, infatti, è a sua volta “vittima” di un sistema socio-economico-culturale che mette in primo piano il successo e la vittoria, così come incredibili e repentini miglioramenti di prestazione ed inaccessibili sviluppi estetici.

Tanto più che il mito della forza (e di qualunque sostanza esterna al nostro corpo in grado di attivarlo come mai natura potrebbe) alberga nel profondo dei nostri cuori…Vi ricordate di Asterix e della sua posizioni magica? E che dire del buon Braccio di Ferro-Popeye che si ingozza di spinaci? Qualcuno ha poi dimenticato le noccioline di Super Pippo?