Manie alimentari

Per alcune persone mangiare è diventato difficile. Alcuni vogliono sapere a tutti i costi dove è stato coltivato un certo ortaggio, altri si definiscono intolleranti senza esserlo, altri ancora contano ogni singola caloria ingurgitata. C’è poi chi non si fida a mangiare fuori e pur di non contaminarsi resta a digiuno.

Complicandosi non poco la vita.

Peccato che tali manie, note in modo generico come ortoressia, siano spesso frutto di mode passeggere e talmente forti da indurre ansia e frustrazione se non si riesce a mangiare come si vuole.

Si tratta di una sorta di disturbo mentale, di un disagio per meglio dire, che colpisce soprattutto le donne, di solito le più attente a peso, linea e salute. E’ una mania di controllo sul cibo e del cibo, che spesso si accompagna ad un’altra mania, la vigoressia.

Nella vigoressia, da vigore appunto, la persona vuole un corpo atletico e scolpito a tutti i costi. Tanto che si nutre a suon di proteine per avere i muscoli di un culturista. Stavolta il disturbo è prettamente maschile, ma anche le signore e signorine ci cascano. Spesso sono soggetti deboli psicologicamente che vengono influenzati e catturati dai modelli sociali di riferimento, dall’anoressic look di qualche anno fa al “muscolar” di oggi.

Proseguendo con la carrellata della manie alimentari, ricordiamo la pregoressia, che colpisce le future mamme: l’ansia per il corpo che cambia e si appesantisce induce a saltare i pasti, a fare sport fino a sfinirsi, a mangiare da sole per non dover rendere conto a nessuno di quel poco che si manda giù.

Citiamo poi gli estremisti del “light” (che mangiano solo cose leggere a zero calorie), i nemici del glutine (mangiano “gluten free” anche senza essere celiaci), i fanatici delle fibre (vegani in primis), i divoratori notturni (che mangiano tanto e di tutto, ma solo di notte) ed i drunkoressici (cioè quelle, sono soprattutto donne infatti, che bevono tanti alcolici ma per non ingrassare compensano riducendo gli alimenti solidi).