La Talassoterapia

Se vi capita di andare in vacanza al mare, concedetevi un po’ di talassoterapia. Che in pratica consiste nell’immergersi nell’acqua del mare e restarci per qualche minuto (circa 20).

Questo per l’azione benefica della temperatura dell’acqua e per le proprietà chimiche della stessa con cui il nostro corpo entra in contatto quando ci immergiamo. La caratteristica principale dell’acqua di mare è la salinità (variabile da luogo a luogo), ma essa contiene anche cloro, solfato, carbonato, bicarbonato, sodio, magnesio ed altro ancora. L’acqua marina è alcalina (ph tra 7,5 ed 8,4) e ricca di gas disciolti come ossigeno, anidride carbonica ed azoto.

Gli studiosi hanno notato un’analogia rilevante tra l’acqua di mare ed il plasma sanguigno, pare per il fatto che proprio nei mari ha avuto inizio la vita sulla terra. Sostengono che attraverso la nostra pelle, che risulta permeabile, possiamo ricaricarci di quegli elementi di cui invece il mare abbonda. Il corpo ha insomma una forma di antica intelligenza che gli consente di assimilare solo gli elementi che gli servono per stare o tornare in salute e non quelli che non gli servono.

Altre applicazioni della talassoterapia consistono in sabbiature e nebulizzazioni a temperatura tiepida, oppure la balneoterapia con temperature delle acque superiori a 30°. Senza dimenticare i trattamenti con le alghe marine.

Tutte queste modalità di cura sono adatte per chi soffre di problemi alla pelle, ma anche dolori reumatici, malattie circolatorie e respiratorie, artropatie, depressione. L’acqua marina ha inoltre effetti rivitalizzanti, detergenti ed antibatterici.

La talassoterapia è sconsigliata a chi soffre di malattie a carico del sistema nervoso o rilevanti disturbi cardiovascolari.

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