La Riflessologia Plantare

La riflessologia plantare è una tecnica di massaggio o trattamento con stimolazione a carattere puntiforme che viene diretta alla pianta dei piedi, principalmente, ma anche alle mani del ricevente.

Il terapista riflessologico utilizza le proprie mani e dita per agire sui piedi del paziente: secondo i principi della millenaria medicina orientale sui piedi esistono i punti riflessi di tutto il corpo umano. Agendo su di essi con determinate pressioni o strofinamenti (lombricamento) si può agire sul sistema corpo-mente inteso in senso olistico.

Stimolando i punti del piede il riflessologo non manda uno stimolo nervoso direttamente all’organo correlato alla zona, bensì al cervello, che possiede una mappa dei punti riflessi associati alle aree corporee. Sarà poi il cervello, ricevuto lo stimolo del piede, a mandare all’organo o al sistema associato il tipo di stimolazione più opportuno per ripristinare un equilibrio.

Secondo la teoria riflessologica stimolando il piede si aiuta il corpo a liberare ormoni e tra di essi endorfine, che hanno azione analgesica, ma si stimola anche il sistema linfatico e si aiuta con un’azione meccanica il ritorno sanguigno venoso dal piede verso l’alto.

La riflessologia plantare è adatta a parecchi problemi e fastidi, tra cui cefalee, emicranie, tensione nervosa, depressione, problemi digestivi, dolori al rachide e tanto altro ancora.

I trattamenti possono durare da pochi minuti a tre quarti d’ora; è possibile una forma di auto trattamento.

Storicamente la riflessologia veniva già praticata in Cina nel 5.000 a.C., ma testimonianze di trattamenti del piede ci arrivano anche dall’antico Egitto e dall’Ayurveda Indiana. Nell’Italia rinascimentale il famoso artista Benvenuto Cellini era solito massaggiarsi i piedi per migliorare la salute di corpo e psiche.