Innalzati

Mai come ora l’idea di investire su sé stessi è stata rilevante. E saggia. Le risorse che ho, di tempo, di energie e di denaro, dovrei spenderle nel limite del possibile in funzione della mia elevazione.

Ma che tipo di elevazione? Elevazione in senso generale: sul piano psicologico, intellettuale, fisico, animico, dell’abilità lavorativa ed artistica. E chi più ne ha, più ne metta.

L’importante è investire in più direzioni, possibilmente di valore, in modo da fare fruttare le infinite capacità del nostro essere, che per definizione è poliedrico ed in grado di spaziare con attenzione ed intelligenza su più livelli ed in più direzioni.

Certo in questa epoca di imbarbarimento pare un’affermazione un po’ troppo ottimistica, quest’ultima, ma il fatto che parecchi stiano regredendo sul piano evolutivo non vuole dire che anche altri debbano fare la stessa fine. Tanto più che anche chi si sta involvendo può in realtà invertire rotta. Basta che lo voglia, le capacità le ha…

Investire su sé stessi vuol dire mettere a frutto i talenti che Dio ci ha dato, seguendo anche la nota parabola evangelica. Crescere e divenire essere umani nel senso più pieno del termine è come edificare la propria casa sulla roccia…Nessun fortunale la spazzerà mai via.

In sostanza, se permettiamo alle nostre essenze ed abilità di approfondirsi ci stiamo creando un tesoro in terra ed in cielo, un tesoro che nessuno ci porterà via, malgrado tutti i “big reset” (per dirla con i gentili signori del World Economici Forum) che potranno fare sia sul piano economico che sociale.

Evolversi sul piano della saggezza e della conoscenza e dello spazio che diamo all’anima ci può far capire che all’uomo basta davvero poco per essere uomo. E che, specie qui in Occidente, possiamo volgere altrove lo sguardo rispetto a quel panorama che ammiriamo da centinaia (se non migliaia) di anni e che crediamo essere l’unico contemplabile.

Allora, se saremo uomini e donne integri e degni di questi nomi, il più possibile aderenti all’antico progetto per cui siamo stati creati, potremo essere e basta, senza se e senza ma.

Potremo essere onesti e liberi e giusti e ricchi, di ricchezze che nulla o nessuno ci potrà mai depredare.

Pare un sogno, ma sogno non è. Lo spazio per cambiare c’è. E’ uno spazio vuoto, come diceva Giorgio Gaber, che va ancora popolato…