Boyscout da ragazzo? Sano da vecchio

Gli scienziati delle università di Edimburgo e Glasgow (Gran Bretagna) hanno condotto uno studio sullo sviluppo psichico dei giovani ed hanno appurato come svolgere età coinvolgenti, di gruppo ed in ambienti naturali aiuti i bimbi a sviluppare delle caratteristiche di salute mentale che gli serviranno anche nell’età adulta e nella successiva senescenza.

In soldoni lo studio (in inglese National Child Development Study) ha monitorato per svariati anni la vita di circa 10.000 persone nate nel Regno Unito nel 1958: ne è emerso che i soggetti che da ragazzi avevano fatto i boyscout o la guida si sono trovati, dai 50 anni in su, con livelli di equilibrio mentale più solidi della media.

Gli “ex-lupetti” hanno il 15% in meno di chance di soffrire di disturbi di ansia o del tono dell’umore rispetto ai coetanei che non hanno mai preso parte alle attività degli scout. E questo a prescindere dallo stato socio-culturale-economico di appartenenza o provenienza.

Concludendo, gli studiosi d’Oltre Manica hanno spiegato che svolgere da giovani delle attività all’aria aperta che sviluppano la sicurezza nei propri mezzi, la fiducia in sé e lo spirito ed il lavoro di squadra attiva dei benefici che di fatto si ripercuoteranno sull’intera esistenza degli individui.