Caro rubinetto

Caro rubinetto, per tanti anni quanta buona acqua ci hai dato! Peccato che negli ultimi decenni tu abbia ceduto lo scettro alle bottiglie, specie quelle di plastica…La tendenza dovrebbe essere invertita!

A dirlo sono quelli della Commissione Europea, che sta dando nuovi standard per l’acqua potabile nel Veccio Continente. Con un obiettivo chiaro: far sì che la gente riduca il suo consumo di acqua in bottiglie di plastica.

Un italiano, in media, beve 208 litri di acqua in bottiglia all’anno. Ed al riguardo in Europa siamo i primi, mentre al mondo siamo i secondi dopo i messicani. Decisamente troppo, perché se magari a ridosso della seconda guerra mondiale la qualità della nostra acqua non era al top, negli ultimi decenni quanto esce dai nostri rubinetti è buono e sicuro.

Tanto più che l’acqua corrente viene controllata più spesso di quella in bottiglia e non resta a lungo ferma in un contenitore, col rischio che parti del contenitore stesso (se di plastica) passino nella stessa acqua. Come nel caso degli ftalati (invisibili), che nelle bottiglie di materiale plastico appunto sono normalmente disciolti nel trasparente fluido. Il motivo? Il calore, la luce del sole, gli urti ed altro disciolgono parti “micro” della bottiglia.

L’obiettivo della Ue, che così facendo ridurrà anche la spesa delle famiglie, è quella di sensibilizzare gli europei a ridurre il consumo di acqua in bottiglia tramite opere di informazione ed il posizionamento di distributori ad hoc. Verrà inoltre ulteriormente migliorata la qualità dell’acqua ed estesa la rete di fornitura, cosicché l’acqua corrente possa raggiungere anche zone e paesi dove attualmente non arriva.

In Romania infatti, per fare un esempio, solo il 57% dei cittadini ha accesso diretto all’acqua potabile.