Noce moscata sì, ma poca

Una piccola grattugiata ed il gioco è fatto: la noce moscata, una delle spezie più usate in cucina, è originaria dell’Indonesia e vanta parecchie proprietà salutari per l’uomo.

Iniziamo col dire che possiede parecchi composti chimici con azione antiossidante: ricca di minerali quali rame, ferro, potassio e zinco, regolarizza la pressione sanguigna e con essa il battito cardiaco ed attiva la produzione di globuli rossi. Ma possiede anche vitamine (A, B e C), sempre con azione anti-age.

Era già usata nell’antichità per problematiche del sistema nervoso centrale e studi recenti hanno in effetti confermato che stimola il cervello ed aiuta in caso di Alzheimer o di altre degenerazioni neuronali.

La noce moscata vanta anche proprietà afrodisiache ed antimicotiche. Allevia il mal di denti, dolori nevralgici in generale oltre che reumatici e depura il fegato dalle tossine. Ma risolve pure casi di calcolosi renale e rigenera la pelle, oltre a possedere proprietà antibatteriche ed antiodoranti.

Infine ricordiamo che favorisce il sonno ed il rilassamento ed è utile contro nausea, vomito, diarrea, difficoltà digestive.

Ma attenzione: la noce moscata è ben tollerata dal nostro organismo se ingerita in piccole quantità (1-2 grammi); viceversa (oltre i 5 grammi) può indurre mancanza di concentrazione, sudorazione, palpitazioni, allucinazioni e delirio.