Viviamo, soprattutto noi occidentali, in un mondo che corre sempre più veloce. Subissati da impegni, scadenze, lavori, sottoponiamo il sistema mente-psiche ad un surplus di fatiche per cui non è progettato. Pertanto possono subentrare stanchezza, ansia, depressione, ira, malesseri, somatizzazioni…In poche parole, lo stress.
Che fare? Gli psicologi sono d’accordo: bisogna fare il contrario di quello che di solito siamo abituati a fare. Cioè? Staccare la spina. Se la velocità ed i ritmi frenetici ci hanno portati alla frustrazione, saranno i ritmi rilassanti a guarirci. O perlomeno a farci ricaricare le pile.
Pertanto, quando stacchiamo dal lavoro, proviamo a staccare davvero e a non portarcelo a casa. Lo stesso dicasi per le situazioni che ci pesano: viviamole per quello che sono e negli spazi e momenti previsti, mentre quando facciamo altro, cerchiamo davvero di “dimenticarcele”.
Stiamo attenti poi a Pc, tablet e smartphone, che sono strumenti “veloci”, che ci fanno restare sempre connessi; mentre quando dobbiamo rigenerarci abbiamo bisogno di andare piano e di “rifugiarci” in un mondo nostro dove non ci devono essere intrusioni. Dove l’oblio ci permette di riacquistare la salute perduta.
I momenti di stacco possono essere introdotti anche durante la giornata lavorativa, non necessariamente nel weekend. Per esempio, in pausa pranzo può aiutare fare una passeggiata, anche solo di pochi minuti, meglio se in un ambiente naturale e rilassante.
E fuori dall’ufficio, non parliamo di lavoro! Magari facciamo un po’ di sport. O concediamoci un apertivo cogli amici o qualche attività divertente e piacevole. Sorridere, infatti, ci aiuta a rilasciare endorfine e pertanto a stare meglio.
Ricordiamo che lo stress, che di per sè è un meccanismo positivo che ci permette di superare meglio le situazioni impegantive, diventa patologico solo quando dura troppo a lungo o raggiunge dei picchi eccessivamente alti. Ne soffrono anche i bimbi, che spesso nella nostra società risultano troppo oberati di impegni scolastici ed extrascolastici.
