Epatite C: nuova cura

Arrivano da Boston, precisamente dal congresso dell’American Society for the Study of Liver Desease, importanti novità inerenti la cura dell’Epatite C. Se fino ad oggi questa malattia è stata considerata sostanzialmente cronica, da ora in avanti cominciano ad intravvedersi serie possibilità di guarigione.

Ma come è possibile? Grazie ad una nuova classe di farmaci anti-retrovirali che impediscono al virus di replicarsi. Sono già stati sperimentati sull’uomo ed hanno dato risultati importanti in termini di percentuali di guarigione.

Al momento le persone che possono accedere a questi farmaci sono quelle che presentano stadi avanzati della malattia e pertanto sono esposte a gravi rischi. Quando saranno curati questi soggetti e sarà stata appurata la mancanza di significativi effetti collaterali dei farmaci, la cura potrà essere estesa allargando i criteri di accesso.

Ad oggi il protocollo di somministrazione di questi farmaci anti-retro virali (una sorta di mix) di nuova generazione dura circa dodici settimane, ma gli esperti sono convinti di poter scendere ad otto in tempi brevi. Questo “cocktail” tra l’altro si è rilevato efficace anche contro i ceppi più coriacei del virus, quelli in poche parole che determinano danni maggiori al fegato ed in tempi più brevi.

Negli Usa gli scienziati della Food & Drug Administration si sono detti tanto colpiti dai risultati di questa terapia da indicarla come altamente innovativa e meritevole di accelerazione nell’iter di commercializzazione. Come detto, tutto dipenderà dalla valutazione degli eventuali effetti collaterali del prodotto. In futuro, se si accerterà la sicurezza di questi farmaci, alzando i numeri dei pazienti curati si ridurranno i tempi di somministrazione ed i costi, che al momento sono elevatissimi.

Forse è ancora presto per cantare vittoria, ma parrebbe che la ricerca abbia imboccato anche in questo ambito la strada giusta…