Parto cesareo ed obesità

Ennesima scoperta americana: secondo i ricercatori della Harvard Th Chan School of public health di Boston (Stati Uniti) le persone nate con parto cesareo hanno circa il 15% in più di chance di soffrire, sia in età giovanile che adulta, di obesità.

Addirittura la percentuale sale al 30% se le madri che si sono sottoposte a parto cesareo non ne avevano strettamente bisogno, ma l’hanno semplicemente preferito per evitare le lunghe ore di travaglio ed il dolore conseguente.

Lo studio americano ha coinvolto oltre 20.000 persone, il 13% delle quali erano obese. Questa notevole differenza nel rischio obesità connesso al parto è stato addirittura riscontrato tra fratelli: quello nato con parto normale o vaginale, ha molte meno chance di accumulare adipe del fratello venuto al mondo col “taglio”.

Ma come può accadere? Parrebbe che questa maggior probabilità di incorrere in problemi di peso sia dovuta al diverso sviluppo dei microrganismi che colonizzano l’intestino del bimbo nei primi mesi di vita e che dipendono anche dal tipo di parto. Passando attraverso il canale vaginale infatti il nascituro viene in contatto con parecchi microrganismi che avranno poi un impatto molto importante sulla sua salute di individuo adulto.

I bimbi nati “naturalmente”, dunque, hanno numeri e tipologie di batteri e microbi “benefici” più alti rispetto a chi è nato col cesareo e sono anche più resistenti agli agenti patogeni.

Detto questo, chi è nato col cesareo non si fasci la testa…E chi vi deve ricorrere, lo faccia tranquillamente, visto che in alcuni casi è un’ottima modalità per risolvere situazioni rischiose per la mamma ed il bimbo. Chi invece non ha la stretta necessità di ricorrere a questa pratica, forse dovrebbe optare per i tempi della natura…