Sport Over40 sì, ma con testa

Sempre più persone praticano attività sportiva, anche una volta che hanno superato la fatidica soglia dei 40 anni. Se da un lato è un bene, perché i benefici dello sport sono innegabili e non vanno oltremodo ripetuti, dall’altro è importante che il livello di impegno fisico sia correlato alla propria età ed alle proprie condizioni fisiche.

Viceversa, lo sport da attività benefica potrebbe convertirsi in pratica deleteria e nociva.

Col trascorrere degli anni, infatti, muscoli e tendini diventano meno forti ed elastici, i tempi di recupero dopo la fatica si dilatano ed il cuore, giusto per citare un organo molto sollecitato durante la pratica sportiva, perde capacità contrattile.

In soldoni, dopo i 40 anni il corpo (anche sano) è meno adatto a sostenere fatiche di alto livello. Può ancora dare tanto, ma ha bisogno di maggior riposo e di attività meno impegnative che lo mantengano in condizioni di efficienza senza portarlo al limite.

Una passeggiata, un’uscita in bicicletta anche con qualche salita, una bella corsetta nei boschi od il sollevamento di pesi con carichi e ripetute appropriati sono un toccasana per l’organismo. Sessioni di corsa ad alto regime, sollevamenti di pesi eccessivi ed allenamento estenuanti mal si adattano invece ai tempi ed all’energia di un corpo che ha ormai almeno quattro decadi alle spalle.

Non a caso lo sport agonistico di alto livello non è più possibile dopo i 35-40 anni, come si vede nel professionismo. Salvo casi rarissimi (e ad esclusione delle discipline sportive meno fisiche), attorno ai 40 anni (spesso anche prima, a seconda del tipo di attività che si pratica) si inizia a “perdere colpi” ed il tanto acclamato campione si ritrova “uomo normale”, con prestazioni poco esaltanti, acciacchi muscolo-tendinei ed anche meno voglia di fare fatica.

Anziché vivere questo cambiamento come segno di declino, bisognerebbe avere la serenità di accettarlo per quello che è: un mutamento nello scorrimento della propria energia che dovrebbe portarci a fare altro, ad esprimere altre parti del nostro essere a cui magari sino a quel momento non abbiamo dato manifestazione.

Invece di incaponirsi (specie i maschietti) in attività sportive agonistiche deleterie e tipiche dell’età giovanile, l’essere umano ancora in forze ma non più giovanissimo dovrebbe continuare a praticare attività sportiva per il proprio benessere e diletto, senza esagerare nei carichi e dando spazio a quanto di sé non è ancora riuscito a realizzare in altri ambiti.

Ogni cosa, piaccia o non piaccia, ha la sua (o le sue) età…