…il senso critico

Le regole sono regole e vanno osservate…Ma vanno osservate sempre? Se le regole sono ingiuste, non si commette un abuso peggiore osservandole che non infrangendole?

Anche i nazisti osservarono delle regole, tanto che nei processi di Norimberga a fine guerra essi proprio a quelle si appellarono per tentare di scagionarsi: “Erano gli ordini, erano le regole, io ho solo obbedito…”, dissero.

Così, nel nome di un’obbedienza cieca e priva di senso critico, sono stati commessi alcuni degli orrori più grotteschi che l’umanità abbia mai vissuto. E quello dei nazisti tedeschi è solo un esempio, perché in tutte le epoche è pieno di volenterosi carnefici pronti ad attivarsi non appena una qualsivoglia forma di autorità glielo ordina.

Così, siccome la storia ritorna ciclicamente, il senso critico e l’attenzione dell’uomo sono due elementi decisivi per evitare pericolose derive.

Ci sono parole, azioni e sentimenti che devono subito suscitare un forte senso di avversione. Dobbiamo provare fastidio anche solo all’idea che qualcuno una certa cosa abbia potuto solo pensarla…Dobbiamo essere i guardiani dei nostri corpi, delle nostre anime e della vita tutta, dono sacro a cui come tale ci si deve sempre rapportare.

Se le regole dunque sono inique è giusto opporvisi e lottare affinché queste regole vengano cambiate. Principi simili sono disseminati in tutte le Costituzioni degli stati democratici, come anche nella Dichiarazione d’Indipendenza Americana del 1776.

Qui si legge che “il governo è istituito allo scopo di garantire i diritti inalienabili alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Proprio per questo, ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo e crearne uno nuovo”.