Religione e salute

Avere un atteggiamento religioso nei confronti della vita, la allunga! A prescindere dal proprio credo di appartenza (sia esso Cristiano Cattolico, Islamico, Buddista, Zoroastriano…), il fatto di avere dei punti di riferimento cui rivolgere la propria necessità di “trascendente” attiva benefici effetti sulla salute.

I mistici di tutte le religioni, in realtà, ce lo ripetono da millenni. Ma adesso le conferme arrivano anche dalla scienza medica. In particolare da uno studio della Yeshiva University di New York (Usa), pubblicato sulla rivista di psicologia Psychology and Health.

La ricerca ha studiato per svariate settimane un gruppo di riferimento di 95.000 donne di età compresa tra i 50 ed i 79 anni. Ne sono state valutate salute ed abitudini.

E’ stato scoperto che le signore che andavano in Chiesa, in Sinagoga od in Moschea (oltre che in altri luoghi di culto) almeno uan volta alla settimana, soffrivano meno di malattie serie (in una percentuale del 15%) rispetto a chi non andava a professare la propria religione (sempre che ne avesse una).

Gli studiosi “stelle e strisce” hanno così spiegato il fenomeno: partecipare a cerimonie religiose fa sentire le persone come parte di una comunità che le spinge ad essere più riguardose per la propra salute e per quella altrui.

Inoltre il fatto di condividere con altri e con la Divinità le proprie afflizioni, aiuta a metabolizzare la sofferenza che da queste nasce ed a sopportarla con maggior tranquillità e fiducia.