Tanti lo conoscono, ma neanche troppi. Eccomi dunque a parlavi di Georges Ivanovič Gurdjieff, un mistico di origine greco-armena maestro di danze sacre vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900.

Soggiornò a lungo in Turchia e in Francia ed il suo insegnamento combinò sufismo (in particolare le danze sacre dei dervisci), cristianesimo, sikhismo, buddhismo ed induismo, sviluppando un sincretismo tra esoterismo e filosofia.

Il suo obiettivo era il risveglio dell’essere umano, superando gli automatismi psicologici ed esistenziali che lo condizionano.

Per lui l’uomo vive in uno stato di veglia apparente vicino al sogno: per andare oltre questa impasse elaborò uno specifico metodo per accedere a livelli superiori di coscienza e vitalità.

Gurdjieff, che ha influenzato parecchi pensatori ed artisti a lui contemporanei e successivi, ci ha lasciato alcuni libri che ci consentono di accedere a parte dei suoi insegnamenti. Tra tutti, citiamo “I racconti di Belzebù a suo nipote”.