Autodifesa: urla e corsa

Non sempre per difendersi bisogna combattere. Anzi, spesso bisogna fare il contrario. La fuga, se aggrediti, non è per nulla una brutta idea. In particolare nel caso delle donne, che sul piano muscolare sviluppano meno forza dell’uomo (mediamente) ed hanno anche dimensioni inferiori.

Ribadito che in caso di aggressione a scopo di rapina è sempre bene dare tutto quello che si ha o ci viene chiesto, perché la nostra vita non vale un telefonino o 200 euro, è pur vero che in altre occasioni in cui sono in gioco cose ben più preziose (come la pelle o la nostra incolumità psico-fisica) qualcosa bisogna pur provare a fare.

Per esempio, in caso di aggressione ad una donna a scopo di violenza sessuale, le statistiche dicono che le signore o signorine che sono riuscite a salvarsi (senza subire alcunché) hanno urlato e si sono anche messe a correre.

Questo per due ragioni: urlando (aiuto, al fuoco? Od altro) l’aggressore viene automaticamente disorientato e si spaventa, pensando che qualcuno possa sentire ed accorrere. La sua attenzione verrà pertanto distratta dalle urla e questo potrebbe consentire la seconda parte della messa in sicurezza, vale a dire la fuga di corsa.

Correndo infatti si possono mettere in pochi secondi, tra sé e l’assalitore, un numero sufficiente di metri per evitare che questi ci insegua. Tanto più che dirigendosi verso luoghi affollati o meglio illuminati (se l’aggressione è avvenuta in un posto buio od in ombra), una donna in fuga ed urlante richiama l’attenzione dei passanti e (si spera) anche di qualche esponente delle forze dell’ordine non troppo lontano.

Quanto detto per la donna, vale anche per l’uomo: la fuga, quando si può mettere in atto, non è mai una cattiva idea. So che quando sto scrivendo va contro una certa mentalità maschile legata all’onore ed al coraggio, ma quando in gioco c’è la pelle è bene lasciare da parte l’orgoglio. Tanto più che non possiamo sapere se la persona che ci aggredisce è anche armata o non è da sola.

Scherzando, ma non troppo, si può dire che per salvarsi da un’aggressione basterebbe saper urlare forte e correre veloce: un corso di canto per usare bene il diaframma e qualche ora di running al campo di atletica possono dunque essere degli ottimi strumenti per prepararsi a superare un’eventuale attacco.