Tai chi chuan: si riparte

Mai come in questo momento le discipline delle consapevolezza sono divenute un piccolo rifugio in cui ricaricarsi.

Tra le tante, il tai chi chuan nella versione non marziale è una vera e propria ancora di salvezza. A patto, quanto lo si pratica, di estraniarsi da tutto e da tutti…E questa è forse la cosa più difficile…

In un mondo che ci bombarda di informazioni spesso tra loro discordanti, che non fanno altro che spaventarci e disorientarci, il tai chi ci offre la chance di rallentare le nostre frequenze e di cadere nel tanto desiderato ed opportuno oblio.

Questa antica arte marziale ci consente, anche solo per qualche minuto, di staccare la corrente ai nostri pensieri e di lasciarci liberi di fluire nella pienezza delle nostre individualità.

Così, anche in questo anno “strano”, è importante ripartire con i corsi delle varie discipline sportive. Tra di esse anche il tai chi, per quanto di sportivo abbia solo l’uso del corpo come mezzo per raggiungere la pace e l’allentamento delle tensioni.

Pertanto, se già l’avete praticato in passato sarebbe forse opportuno tornare a praticarlo proprio ora, mentre se per voi è una novità assoluta, che questo periodo vi doni l’occasione di avvicinarvi a qualche gruppo che propone questa disciplina.

Come detto, mai come ora il tai chi e le altre arti della pienezza consapevole vanno assumendo importanza.

Disciplina yin per eccellenza, la “lotta della suprema polarità” (nome mal tradotto in italiano del tai chi chuan) offre una via veloce ed efficace per uscire dall’onda montante di uno yang che ancora non si sa quanto possa salire…