Pidocchi: usate le mani!

Le scimmie (vedi foto del post) lo sanno bene: per togliere i pidocchi, bisogna ricorrere alle mani!

Noi umani abbiamo da imparare, al riguardo. Gli stessi medici confermano che la rimozione manuale è la più efficace per evitare che tornino i pidocchi. Come si fa? Non è difficile. Se i capelli del nostro bimbo sono infestati da questo parassita, dobbiamo lavarglieli con uno shampoo neutro e poi rimuovere i pidocchi con un apposito pettinino.

Il pettinino deve avere i denti finissimi e va intriso di aceto, perché così è più facile che questi animaletti si stacchino. I capelli vanno passati ciocca per ciocca, così anche le uova vengono rimosse.

Le “vittime”, mediamente, sono bimbi tra i 5 e i 12 anni d’età: i pidocchi sono piccoli parassiti bianco-grigi che hanno un ciclo vitale di un paio di mesi e che si nutrono del sangue ottenuto pungendo il cuoio capelluto. Misurano pochi millimetri e depongono uova attaccandole al fusto dei capelli. Causano intenso prurito, in particolare dietro la nuca, vicino alle orecchie e nella zona retrostante le tempie.

Qualora si abbia in casa un bimbo coi pidocchi, sia i suoi pettini che i suoi abiti andrebbero lavati (almeno per una ventina di minuti) a temperature superiori ai 60 gradi centigradi, così da uccidere del tutto questi ospiti indesiderati.

Il “contagio”, giacché questi parassiti non saltano né volano, avviene per contatto diretto tra le teste o con abiti e pettini. Per fortuna i pidocchi non veicolano malattie, ma producono solo un intenso fastidio, come detto sopra.

Ricordiamo infine che i pidocchi non sono indice né di povertà (come si diceva una volta), né di scarsa igiene. Possono venire anche a bimbi molto puliti, qualora entrino in contatto con altri soggetti portatori. I pidocchi sono “solo” animaletti che compiono su di noi il loro ciclo vitale, “tutto qui”.