La sindrome da Jet Lag

I viaggi lunghi, anche in auto, possono avere ricadute sulla nostra tenuta psicofisica. Figuriamoci quelli in aereo! Cambiamenti di clima, fuso orario, procedure di sicurezza in aeroporto, code, pausa di volare…Insomma, quando prendiamo l’aereo siamo soggetti a tanti stress e pertanto il corpo ne risente.

Comunemente si parla di sindrome da Jet Lag, vale a dire un cambiamento dei ritmi circadiani cui siamo abituati dovuto a variazioni di orario ed a contrasti nell’alternanza di notte e giorno. Si crea in soldoni una sorta di de-sincronizzazione del nostro orologio biologico interno, un po’ come accade a chi fa turni lavorativi di notte, con conseguenti stanchezza, irritabilità, mal di testa, calo della concentrazione, assenza di appetito e problemi intestinali…solo per citare alcune delle più rilevanti problematiche accusate.

Che fare dunque? Il primo consiglio è quello di cambiare nei giorni precedenti la partenza lo stile di vita con piccole modifiche agli orari dei pasti e del sonno, avvicinandoli a quelli che troveremo una volta a destinazione. Lo stesso dovremmo a fare a bordo dell’aereo: qui è anche importante bere molto per restare idratati, evitando però alcol, bibite, tè e caffè.

Mentre si vola bisognerebbe anche alzarsi ogni tanto per sgranchirsi le gambe ed evitare, salvo indicazioni del medico al riguardo, di assumere farmaci sedativi od ipnotici.

Inoltre una volta atterrati bisogna evitare il classico riposino ed andare a dormire sintonizzandoci subito con l’orario locale.

Recenti studi affermano anche sono utili degli accorgimenti dietetici: per esempio, mangiando proteine tendiamo a restare svegli, mentre coi carboidrati favoriamo il sonno.