Il bosco che ci salva

I giardini Zen giapponesi sono arcinoti: donano pace e serenità a chiunque ci si immerga, per meditare od anche solo per una camminata.

Adesso questa antica alchimia nipponica del benessere “boschivo” è sbarcata a Trivero: siamo in Alto Piemonte, nel biellese e non lontano dalla Val Sesia e dalla Valle d’Aosta, in una terra ricca di piante ed animali.

A Trivero, dicevamo, è stato creato nella celeberrima Oasi Zegna il Bosco del Sorriso. Col precipuo intento di donare salute e tranquillità alle persone che vi passano sfruttando i principi di rigenerazione insiti nella foresta e nei suoi abitanti, le piante e gli animali. Si, perché l’uomo è essenzialmente un “animale dei boschi” che si è allontanato dalla sua antica casa di alberi per creare un mondo artificiale fatto di asfalto.

Avulso dal suo contesto naturale, l’essere umano si è staccato dall’antica forza primordiale che l’ha generato. Afflitto dai malesseri, dalle ansie e dalle patologie della vita moderna, può ritrovare il sorriso e la salute semplicemente facendo un passo indietro e lasciando anche solo per poche ore il grigiore della città per immergersi nel colore che l’ha accompagnato per milioni di anni: il verde della foresta.

Nella foresta l’uomo ritrova il suo posto, riallaccia l’antica patto con la Grande Madre e sfrutta i principi rigeneratori che la natura gli ha donato. Se stare vicino ad un abete bianco dà tono a capelli ed occhi e rinforza il cuore ed il sistema immunitario, la betulla attiva i sistemi linfatico e nervoso, mentre il faggio placa i reumatismi. Ma di cosa stiamo parlando? Semplice: dell’energia delle piante, come sostengono gli scienziati che studiano il Bioenergetic Landscape. Questi studiosi hanno individuato 16 alberi “principali” che, posti in particolari posizioni, manifestano più facilmente i loro campi elettromagnetici e le loro funzioni curative per l’organismo umano.

Così a Trivero è stato creato questo percorso che, tra boschi e radure, si articola appunto in sedici tappe (ognuna con particolari effetti sul nostro corpo a seconda della pianta presente) per un totale di circa 5 chilometri: la mente di tutto è l‘eco-designer Marco Nieri.

Il Bosco del Sorriso è stato pensato anche per i bambini, cui sono state dedicate tre aree di sosta corredate di grandi libri in legno di cedro su cui si possono leggere delle favole del bosco (ispirate alla filosofia di Rudolf Steiner) ed informazioni relative agli alberi.