Il Libro dei Cinque Anelli è un classico delle arti marziali e della strategia, applicata sia in ambito marziale che nella vita di tutti i giorni e nel lavoro.
Scritto dal noto samurai Miyamoto Musashi, figura in Italia in varie e belle edizioni: una molto buona è quella curata da Luigi Coppè, con presentazione di Oboroya Hisashi, per le Edizioni Mediterranee.
Musashi, per chi non lo conoscesse, è stato il più grande maestro della spada del periodo feudale giapponese. Ma fu anche filosofo e pittore, poeta, asceta e profondo conoscitore delle dottrine Zen. Nel Paese del Sol Levante ancora oggi è considerato un mito e la vera incarnazione dei valori della tradizione nipponica.
In gioventù Musashi affrontò oltre sessanta scontri con la spada senza perderne uno e partecipò anche ad alcune delle più famose battaglie del movimentato Giappone a cavallo tra 1500 e 1600. In età matura si dedicò ad altre arti e divenne insegnate di spada, fondando alcune scuole e caratterizzando parecchi stili del combattimento con la katana. Egli in particolare era abilissimo a brandire due spade, una per mano.
Il Libro dei Cinque Anelli è stato scritto da un Musashi ormai anziano (per l’epoca, aveva circa 60 anni) e può essere connsiderato il suo testamento spirituale nonché la sintesi delle migliori tecniche di spada e delle nozioni strategiche da lui usate sia in guerra che nella vita quotidiana.
I suoi consigli su come comportarsi di fronte al nemico sono stati fatti propri anche da parecchi manager ed imprenditori americani. Il Time descrisse l’entusistica accoglienza nel pubblico “stelle e strisce” e tra gli uomini d’affari di quest’opera con una frase riuscitissima: «Quando Musashi parla, Wall Street ascolta».