Il respiro delle piante

Avere piante in casa ci permette di ripulirne l’aria. Il riscaldamento domestico, il fumo di sigaretta, i profumi per ambiente, le vernici tossiche, gli insetticidi e gli altri prodotti per pulire la casa contribuiscono ad una forma invisibile di inquinamento con cui dobbiamo tutti fare i conti. E che spesso può indurre allergie, bruciori agli occhi e mal di testa.

Che fare? Detto che possiamo di certo usare meno di questi prodotti, possiamo anche migliorare l’aria di casa con un mix di comunissime piante in grado di fungere da veri e propri “filtri”. Al riguardo, in termini generici, sono ottimi il ficus, la kenzia e la gerbera, mentre l’anthurium rimuove ammoniaca, formaldeide, toluene e xilene, che sono tutte sostanze tossiche spesso presenti nei nostri ambienti.

E se la felce di Boston assorbe il fumo di sigaretta o dei fornelli, l’edera abbatte i livelli di biossido di azoto e le polveri sottili. La dracena, invece, combatte anche lo stress, oltre che l’ansia e la tristezza cronica.

La “lingua di suocera” (Sansevieria trifasciata) è ottima per assorbire alcol, acetone e benzene. Lo spatifillo poi abbatte gli effluvi dei solventi, mentre il photos è ottimo in presenza di benzene. Assorbe formaldeide e benzene pure  l’aloe, mentre il falangio è super con l’ossido di carbonio.

Dunque, pollice verde a parte, cerchiamo di metterci qualche pianta in casa…