Ecco il punto C

Dopo il più noto punto G, ecco arrivare il punto C. Che non è altro che il (o la) clitoride. Un organo femminile sì già noto, ma spesso conosciuto in modo poco approfondito. Se ne sono accorte le signore e signorine francesi di Osez le Feminisme, che hanno appurato con un’inchiesta che le quindicenni transalpine nell’83% dei casi non ne sospettano la funzione. Ed anche un buon 25% degli adulti non conosce l’anatomia di questo organo…

In soldoni, il clitoride è l’omologo femminile del pene maschile, cioè è di tessuto simile, arriva dalle stesse strutture dell’embrione da cui si forma l’organo dell’uomo ed aumenta di volume se stimolato. Quasi invisibile dall’esterno, se non per una porzione di 5-6 millimetri che somiglia ad un piccolo pene, internamente misura quasi 10 centimetri ed è formato da due bulbi e da due strutture allungate che convergono nella parte superficiale.

E’ un organo (in passato spesso ignorato dagli anatomisti) ricco si terminazioni nervose che raggiungono almeno 30 aree diverse del cervello della donna e che pertanto pare inducano nel gentil sesso un orgasmo più forte e prolungato di quello dell’uomo. Svincolato dalla riproduzione, non necessita della penetrazione per essere raggiunto: sono sufficienti anche la stimolazione delle dita od un “bacio”…

Ben descritto per la prima volta dal medico tedesco Ludwig Kobelt nel 1844, è stato ulteriormente studiato nel 1998 dall’urologa australiana Helen O’Connell. Anche il grande psicoanalista Sigmund Freud evidenziò che nella donna esistono due tipi di piacere, quello vaginale e quello clitorideo, bollando però il secondo come “immaturo”. Problema suo…