L’iridologia

L’iridologia è una modalità di approfondimento della salute dell’uomo analizzando l’iride dell’occhio. Guardata con scetticismo in alcuni ambienti della medicina ufficiale, gode di parecchi sostenitori anche tra gli stessi dottori. Molti studi hanno infatti confermato l’efficacia diagnostica di questo approccio.

Ma in che consiste? Per l’iridologia sull’iride dell’occhio, ma in generale sull’occhio tutto, esiste una sorta di mappa del corpo umano sia su di un piano fisico che psichico. Pertanto la salute è espressa da una certa configurazione dell’iride, la malattia da un’altra. Tramite questo metodo di analisi si può risalire a problemi già in atto o ad altri non ancora manifesti, ma che se non corretti potrebbero anche palesarsi.

In base a macchie, lacune, capillari, sfumature ed irregolarità presenti sull’iride dell’occhio o nella sua forma, lo specialista di questa tecnica risale ad un possibile problema energetico od organico. Ma vengono anche analizzati i colori, la lucentezza e la velocità di contrazione dell’iride stessa.

Esistono numerose mappe iridologiche, alcune che dividono l’iride come il quadrate di un orologio: tra le 11 e le 13, in poche parole in alto al centro, troviamo le aree legate al cervello, e poi scendendo quelle dei polmoni, del torace, dell’addome, delle gambe e così via.

Oltre allo studio dell’iride, esiste anche quello della sclera dell’occhio, vale a dire la sua parte bianca: è la sclerologia. Si valutano il colore della sclera stessa, i suoi capillari, la loro forma e localizzazione. Anche qui esistono mappe “riflesse” del corpo umano.

Già usata nell’antichità, dagli egizi e dalle popolazioni mesopotamiche ma forse anche prima, l’analisi dell’occhio ha avuto nel ‘900 nell’ungherese Ignatz Von Peczely uno dei massimi esponenti e sintetizzatori. Oltre a lui citiamo lo svedese Nils Liljequist, che si concentrò soprattutto sulle variazioni di colore dell’iride.