Il Sad

Siamo animali diurni e pertanto il nostro sistema mente-corpo necessita di una quantità giornaliera minima di irraggiamento luminoso per stare bene. Non è una novità che i paesi che, per caratteristiche geografiche, hanno meno luce sono anche quelli in cui si manifestano più frequentemente casi di depressione.

Il rapporto tra disturbi dell’umore e stagioni-clima è stato sviscerato già nel 1984 dai ricercatori del National Institute of Mental Health (Usa), che hanno anche individuato un disturbo che si manifesta in autunno e scompare spontaneamente d’estate: stiamo parlando del Sad (Seasonal affective disorder), in italiano disturbo affettivo stagionale.

Come si manifesta e quando? Con stanchezza fisica, scarsa motivazione verso le attività sociali e il lavoro e poca concentrazione. Talora possono comparire sintomi depressivi, pensieri ossessivi (anche riguardanti il suicidio), ipersonnia, iperfagia, aumento di peso. Fa il suo esordio in autunno e prosegue fino alla primavera, scomparendo in estate.

Il fenomeno colpisce soprattutto i giovani tra i venti ed i trent’anni, più le donne degli uomini. E’ una sindrome che spesso viene sottovalutata e spesso nemmeno riconosciuta. Si manifesta anche nei bambini, che sviluppano notevole irritabilità e crisi di collera: in particolare la pubertà è un periodo critico per la sindrome.

Come uscirne? Nei casi gravi hanno senso gli antidepressivi, ma recentemente il trattamento preferito per curare i sintomi del disturbo è quello di ricorrere ad un’esposizione quotidiana a una fonte di luce artificiale. Cioè la luminoterapia.

Per creare la sorgente di luce si utilizza una lampada dotata di spettro ed intensità definiti con un luminosità superiore ai 2000 lux (ma lo standard medio sono 10.000 lux), con fonte all’altezza degli occhi, distanza di circa 50 centimetri dal volto e durata dell’esposizione di trenta minuti. Per i primi benefici, si devono attendere almeno quattro settimane.

Chi soffre di Sad dovrebbe iniziare il trattamento da settembre-ottobre e proseguirlo sino alla primavera, meglio al mattino che alla sera.