Ogni lavoro comporta i suoi acciacchi…e la sua dieta. Pare banale, ma per molti non lo è. A seconda di che lavoro sosteniamo e del nostro tenore di vita, dovremmo regolare le nostre abitudini alimentari. A volte, in realtà, basterebbe un po’ di buon senso…
Iniziamo coi lavoratori sedentari, tipo impiegati, ragionieri, centralinisti etc…Detto che tutti dovrebbero fare un po’ di attività fisica giornaliera, anche solo per qualche minuto tipo ginnastica o stretching, è bene sapere che in assenza di moto si può contrastare la ritenzione idrica legata all’immobilità con delle tisane drenanti e disintossicanti (finocchio o carciofo, per esempio). A colazione al lavoratore sedentario potrebbe andare bene un bel frullato di frutta, oltre a mandorle e nocciole. A mezzodì invece pranzo leggero con verdure (in modo tale da non appesantirsi con la classica stanchezza post-prandiale che di fatto ne mina l’efficienza lavorativa) e la sera pesce ricco di Omega 3 (per proteggere cuore e sistema circolatorio, spesso sotto stress quando si è un “colletto bianco“).
Riguardo a lavori più dispendiosi sul piano fisico, l’italianissima colazione con cornetto e cappuccino può non bastare. Alcune categorie di lavoratori dediti ad attività faticose od usuranti possono permettersi anche di primo mattino un pasto più abbondante, salato con riso integrale, uova, legumi.
I turnisti per esempio dovrebbero mangiare con frequenza, almeno ogni tre o quattro ore (anche solo un frutto od uno yogurt) per contrastare la fatica di orari di lavoro costantemente mutevoli. I pasti dovrebbero essere leggeri e poco abbondanti, onde evitare che arrechino sonnolenza. Tra le proteine, consigliamo i legumi.
Nella categoria dei lavori “duri” facciamo rientrare anche quello della casalinga (o del casalingo): nel caso di un’intensa attività che preveda giornalmente lavaggi, stiratura, spostamento di mobili, letti od altro per svariate ore, ci sta che chiunque se ne occupi abbia bisogno di più alimenti rispetto a gente fisicamente meno attiva. E’ bene per la casalinga dunque partire con una bella colazione che non trascuri carboidrati e proteine, ma anche fibre a basso indice glicemico (frutta) e grassi insaturi come quelli dell’olio di oliva o della frutta secca. Sconsigliamo invece i prodotti da forno in generale ed i farinacei. A pranzo potrebbe andare bene un bel piatto di carboidrati e verdura, mentre la sera sarebbero da preferirsi le proteine.
Ed i liberi professionisti? Siccome subiscono notevoli carichi di stress e tendono a saltare i pasti od a mangiare a casaccio ciò che gli capita, dovrebbero concedersi pasti più regolari a tavola ed in ambiente rilassante. Per iniziare la giornata una colazione nutriente (se amano il gusto salato anche con pane integrale, cereali, uova, verdure), proseguendo poi con un pasto leggero a base di verdure e proteine facilmente digeribili (piccole porzioni di pesce o carne cucinate “light”). Per loro la sera andrebbero bene zuppe di verdure ed ancora proteine (vegetali come i legumi). Se non dovesse avere il tempo di un pasto completo, il libero professionista potrebbe portare con sé un po’ di frutta secca, così da lenire la fame ed evitare picchi di cortisolo forieri dello stress.
Concludendo, invitiamo tutte le categorie di lavoratori a non trascurare di bere acqua, con frequenza ed in piccole quantità, per un totale di almeno 1,5-2 litri al dì (ma anche oltre) in base al peso, al sesso ed al lavoro svolto.
Quanto sopra indicato ha scopo puramente informativo e di spunto: per diete o regimi alimentari specifici, rivolgersi ai professionisti del settore.