Viaggio a Sarajevo

Di ritorno in Bosnia ed Erzegovina, dopo il viaggio dello scorso autunno a Tuzla, stavolta eccomi a Sarajevo, la capitale dello stato e della regione.

Innanzitutto, Sarajevo ce l’ha fatta: a poco più di vent’anni dalla fine del conflitto, la città pur conservando alcune “memorie” della guerra ha ormai svoltato pagina. Lo si vede dalla vitalità che esprime, dalla forza delle persone che vi abitano e dal suo essere cosmopolita ed aperta al mondo.

Pertanto, se capitate da quelle parti, andateci.

Da visitare, una volta arrivati, c’è il mercato storico nel centro della città vecchia, ma anche il tunnel col museo bellico,  la Moschea Gazi Husrev-Beg, il Ponte Latino e la iconica fontana in legno del ‘700 Sebilj (foto).

Sarajevo, che ospitò i Giochi invernali del 1984, ha anche svariati luoghi di culto cristiano-ortodossi, così come una vecchia ed una nuova sinagoga ebraiche.

Vero e proprio crogiolo culturale, ogni anno ospita anche festival di film e della musica, oltre a numerose mostre museali.