Un autunno caldo…e generoso

Mentre si avvicina un autunno caldissimo sul piano socio-politico-economico-sanitario, la natura va avanti.

Superiore alle miserie dell’uomo, che potrebbe scrollarsi di dosso come fa il cane con l’acqua quando ha il pelo bagnato, essa prosegue nel suo incessante divenire. Auspicando forse, con un volo di immaginazione in grado di attribuirle un pensiero razionale, che l’umanità torni ad inchinarsi alle sue antiche, eterne, sacre leggi…

Così, nel divenire autunnale, ecco alcuni prodotti gentilmente offerti da Madre Terra, la Pachamama degli andini. In primis le giuggiole, frutti dolci e vagamente aciduli che si possono consumare anche freschi e che hanno un sapore che ricorda quello delle mele. Come non ricordare il mitico “brodo di giuggiole”? Trattasi di un infuso naturale dalla gradazione mediamente alcolica e dal gusto dolce ed avvolgente.

Altro frutto prelibato e benefico per la salute è l’uva spina, ma non sono da dimenticare nemmeno i corbezzoli, le ovvie castagne e l’ancora più ovvia zucca.

Tornando alle uve, in autunno ecco in piena maturazione i vitigni del Nebbiolo, la cui culla è soprattutto nel basso Piemonte e da cui si ottiene un vino che pare più uscito dalla pena di un poeta che da un tino.

Per gli appassionati della frutta secca larga offerta di nocciole, noci, pinoli e mandorle, mentre chi ama andar per boschi può facilmente imbattersi nei funghi.

Proseguendo con questa carrellata di leccornia della terza stagione citiamo le nespole, i cachi, il melograno, le mele, le pere, i kiwi ed il melone bianco.