Tu sei il tuo cuore

Tu sei il tuo cuore. Tu sei i tuoi reni, i tuoi muscoli, il tuo fegato, la tua pelle. Tu sei tutto te stesso. Non considerarti formato da parti tra loro sconnesse.

Tu sei.

Sei un insieme olistico, che in realtà va ben oltre i confini del tuo corpo. Il tuo microcosmo particolare si fonde nel macrocosmo universale.

Tu sei il tuo cuore. Quando il tuo cuore batte aritmicamente, quando la tua pressione sale troppo o si abbassa troppo, quando insomma c’è qualcosa che non va, non è il tuo cuore che fa i capricci.

Sei tu che vivi in modo aritmico, affannato, stressato, diviso, rotto. Sei tu che sei avulso dal bioritmo naturale. Il tuo cuore, che sei sempre tu, ha solo il coraggio di dirtelo.

Non pensare di curare il tuo cuore (il tuo fegato, il tuo stomaco od altro) semplicemente curando, meccanicamente, la parte che duole o che non “gira”.

Cura prima tutto te stesso. Se il tuo cuore batte aritmicamente è perché tu vivi aritmicamente. Puoi anche lenire il sintomo (l’aritmia), ma avrai solo fatto tacere una voce.

Non avrai risolto la situazione alla radice.

Va bene curarsi, ovviamente, di fronte ad un problema. Va bene andare dal medico. Ma va anche e soprattutto bene chiedersi o sentire, vivere o respirare od intuire in quale punto della tua esistenza, di uomo o di donna, c’è qualcosa che non va. Quel qualcosa che si è espresso col sintomo che ora ti angustia. E che forse, per tanto tempo, hai ignorato.

Forse da tempo, con inviti dolci, richiami delicati, il tuo corpo ti stava dicendo (tu ti stavi dicendo) che qualcosa nella tua vita non seguiva la TUA corrente.

Di sicuro te l’ha detto. Ma, senza colpevolizzarti, non l’hai capito. Non l’hai ascoltato. L’hai frainteso.

Per questo adesso arriva un sintomo più forte, inequivocabile, che non puoi trascurare. Adesso devi prenderti cura di te a 360 gradi. Adesso puoi essere gioiosamente responsabile di te stesso, della tua salute, del tuo essere.

Per certi versi la malattia, il sintomo od il problema che dir si voglia, può anche essere un’occasione di conoscenza e comprensione. Di presa di coscienza. Dipende solo da noi. Possiamo farci travolgere dal dolore o viverlo come una chance per innalzarci e diventare protagonisti della nostre vite.

Senza paura.