Sguardo e tai chi: lo yan jin

Nel tai chi chuan lo sguardo deve essere attento, ma quieto: non deve cioè far trasparire paura, aggressività od altre emozioni negative; sono abilità, queste, espresse dal concetto di yan jin, in cui si sottolinea la capacità dello sguardo di vedere il “tutto”.  Gli occhi, associati all’energia ascendente del meridiano di fegato, esprimono infatti sia l’energia del corpo (chi), che la forza interna (jin) e lo spirito (shen). In un certo senso, anche noi in Occidente diciamo che “l’occhio è lo specchio dell’anima”…

Secondo Chen Xin, che scrisse il “Canone illustrato del Taijiquan della famiglia Chen”, gli occhi “guardano dritto in avanti, splendendo in tutte e quattro le direzioni”. Lo sguardo cioè è rivolto all’orizzonte (in alcuni canoni si dice che deve cadere diciotto metri davanti al praticante) e coglie tutto ciò che sta davanti, sopra, sotto e di lato. Non a caso un antico aforisma cinese dice “l’occhio è l’avanguardia tra tutte le abilità della lotta”.

Se molti praticanti ruotano la testa per guardare le mani durante le forme, per la tradizione questo non è corretto: così facendo si disallineano i Tre Tesori energetici del corpo, vale a dire i Dan Tian alto, medio e basso. Le mani invece devono restare nel campo visivo del praticante, che utilizza la visione periferica durante la forma per accogliere coi suoi occhi l’insieme di ciò che lo circonda.

In realtà i movimenti di mani ed occhi vanno assieme, in maniera coordinata: siccome gli occhi sono la finestra aperta dello spirito (shen), essi si coordinano con le mani per esprimere la forza dello spirito interno. In sostanza, lo sguardo si concentra su di un soggetto od una direzione specifica durante il completamento di un movimento, ma al contempo esso segue una parte specifica del corpo (o un’arma) dall’inizio alla fine del movimento.

Nelle forme del tai chi (o taolu) il movimento corporeo risulta “vuoto” se non è accompagnato da corretti movimenti oculari. La rilevanza degli occhi nel tai chi è espressa nei Wu Bu o Cinque Passi, che sono avanzare, retrocedere, guardare a sinistra, scrutare a destra, mantenersi al centro. Esiste poi una serie di esercizi noti come Yan Jing Cao che serve a sviluppare la vista e lo sguardo associandoli alle arti marziali.