Effetto placebo. E nocebo

Anche la medicina ufficiale da anni ha confermato l’esistenza dell’effetto placebo: il corpo umano sta meglio se la persona malata è convinta che la sostanza che sta assumendo e la cura che sta facendo siano efficaci.

Anche se in realtà sta assumendo della semplice acqua: l’importante è che creda il contrario, che creda cioè che la medicina che gli dà il medico abbia dei principi attivi davvero efficaci nella cura di una particolare malattia.

Perché? Per i “poteri” del sistema mente-corpo: quando siamo convinti che qualcosa ci fa bene, il sistema assume degli adattamenti psico-fisici che predispongono alla guarigione. Esiste un’area del cervello dove grazie alle emozioni, alle intenzioni ed alle credenze nasce o finisce la malattia. Se si trova la chiave per entrare in questa stanza, e con l’effetto placebo ce la si può fare, la magia accade.

Stiamo parlando di un effetto psico-somatico: il sistema nervoso-cervello, in risposta alle grandi attese per una terapia ritenuta molto valida, induce modificazioni neuro-vegetative attivando la produzione di ormoni, endorfine ed altri mediatori in grado di mutare la percezione del dolore e le risposte dei sistemi immunitario e cardiovascolare, oltre che delle produzioni ormonali.

Per accertarsi della reale efficacia dell’effetto placebo sono stati condotti degli esperimenti in “doppio cieco”: ad un gruppo di pazienti dei medici somministravano farmaci effettivamente utili per le patologie di cui soffrivano, mentre ad un altro gruppo analogo di malati gli stessi medici somministravano sostanze placebo o virtualmente inefficaci. Pazienti e medici erano ignari dell’esperimento: non erano al corrente di dare o ricevere farmaci con o senza principi attivi; tutti erano convinti che i farmaci avessero davvero effetti. I miglioramenti, negli esperimenti del doppio cieco, sono stati riscontrati sia nei pazienti trattati con farmaci attivi che in quelli trattati con farmaci non attivi. Nel secondo caso con risposte di guarigione o miglioramento in percentuali oscillanti tra il 30 ed il 50%.

E’ pur vero che molte delle presunte patologie di cui ci ammaliamo hanno caratteristiche psico-somatiche (vedi ansia, depressione, irritazioni, obesità, nervosismo e problemi correlati), quindi questo spiegherebbe perché l’effetto placebo risulti così forte in alcuni casi e meno in altri.

I benefici effetti del placebo sono stati riscontrati in un’ampia gamma di patologie, che vanno dalle semplice infezioni batteriche a malattie importanti legate alla risposta immunitaria, non ultimo il cancro. Sempre riguardo al placebo, alcuni atleti hanno naturalmente migliorato le loro performance sportive semplicemente credendo di assumere sostanze dopanti, quando in realtà si trattava di “acqua e zucchero”.

L’effetto placebo è stato riscontrato in adulti e bambini, persino neonati. Oltre che negli animali.

Ovviamente l’effetto placebo funziona anche coi farmaci “veri”: gli effetti che essi portano sono dunque in parte dovuti ai principi attivi che contengono ed in parte alla convinzione dei pazienti.

Esiste anche l’effetto nocebo, che è esattamente il contrario del placebo: cioè mi ammalo o sto male semplicemente pensando o ritenendo che una certa cosa non mi faccia bene.