Chi kung e suoni

Durante i chi kung, le cosiddette ginnastiche mediche cinesi parte integrante di tante pratiche marziali orientali, si possono emettere suoni o vocalizzazioni: con vibrazioni ed onde sonore, di fatto, è auspicabile impattare a livello terapeutico sia sul corpo grossolano che su quelli sottili.

Alcuni chi kung, come per esempio quello noto come “Chi kung dei Cinque Animali”, sono già caratterizzati dall’emissione di suoni durante la fase di espirazione. Ma altri, che di solito vengono praticati senza l’utilizzo della voce, possono essere integrati appunto con queste emissioni vocali.

Sia nel cosiddetto chi kung degli Otto Pezzi di Broccato, che nei dodici esercizi di Tamo e nei diciotto del Lo Han Kung ad ogni singola ripetizione è possibile associare un’emissione sonora in base al tipo di azione terapeutica che vogliamo realizzare.

Più nello specifico, la summenzionata pratica dei Cinque Animali si articola nella realizzazione di cinque sequenze gestuali in cui si mimano i movimenti di cinque animali totemici assieme a suoni. Gli animali sono cinque, tanti quanti gli elementi e le stagioni, ma i suoi sono dieci: ogni elemento, infatti, propone un suono “duro” ed uno “molle”; il primo è associato ai meridiani dei cosiddetti organi “pieni”, il secondo a quei meridiani espressione di organi “vuoti” o “visceri”.

E siccome ogni meridiano patrocina determinati apparati e sistemi del corpo, in base al problema od al disturbo di cui si soffre è possibile individuare i meridiani correlati e con essi anche i suoni che si possono emettere durante i chi kung per potenziarne l’aspetto curativo.

L’importante è che i suoni, appunto, non vengano tirati troppo in lungo, snaturando così il respiro naturale del praticante con possibili controindicazioni legate all’iperventilazione od all’affanno.

Buona pratica!