Il Barranco de Guayadeque

Barranco de Guayadeque: siamo sempre sull’isola di Gran Canaria, nell’arcipelago atlantico delle Canarie.

Stavolta vi proponiamo una visita al Barranco (o burrone) de Guayadeque. E’ uno dei più belli e grandi dell’isola.

Il Barranco è lungo una quindicina di chilometri, molti dei quali percorribili sul fondo del burrone in auto grazie ad una comoda strada asfaltata. Si tratta di un vero e proprio Canyon, scavato dalla forza dell’acqua nel corso dei millenni. Lo si imbocca dalla costa est dell’isola, precisamente dai territori comunali delle cittadine di Ingenio ed Aguimes.

E’ in poche parole maestoso: addentrandovi nel Barranco, che risulta stretto e tortuoso, vi troverete tra due muri di rocca che si ergono alla vostra destra ed alla vostra sinistra. La vegetazione in alcuni tratti è fitta, in altri (soprattutto nelle zone alte) praticamente inesistente. Si passa dalle alte palme presenti sul fondo del canyon ai piccoli arbusti delle cime più alte.

La zona ha dunque valore dal punto di vista naturalistico, ma anche archeologico: qui si trovano numerosissime “casas cuevas” o case grotte, vale a dire i rifugi scavati nella pietra (o di carattere naturale) rifugio dei primi abitatori dell‘isola, i guanci. Si tratta di un popolo proveniente dal Nord Africa, che raggiunse le Canarie nel terzo millennio avanti Cristo.

Gli aborigeni vissero a Gran Canaria fino a quando gli spagnoli, alla fine del 1400, reclamarono l’arcipelago: i guanci vennero così fagocitati dagli europei, a volte per assimilazione, altre per vie meno pacifiche…

Malgrado la loro fine, parte della cultura dei guanci è stata salvata ed è arrivata sino a noi: proprio nel Barranco de Guayadeque sono stati rinvenuti nelle centinaia di casas cuevas disseminate sui fianci del burrone varie suppellettili, monili, oggetti di uso comune, armi e…mummie. Gli autoctoni rivolgevano infatti, come peraltro altri popoli antichi, una spiccata attenzione al culto del morti.

Queste mummie, al pari di quanto resta della cultura guancia, sono conservate al bel Museo Canario nella capitale isolana Las Palmas, più specificamente nel quartiere antico di Vegueta.

Tornando al Barranco, ancora oggi vi vivono alcune famiglie: esistono sul fondo del burrone dei piccoli centri abitati dove potrete trovare anche bar, ristoranti e case vacanze…Molte di queste strutture sono state ricavate proprio all’interno delle casas cuevas, dove potrete anche gustare alcuni dei prodotti tipici della cucina canaria come le papas arrugadas e la carne di maiale fritta.