Autodifesa: spray al peperoncino

Torno a parlare di autodifesa. Sollecitato da più persone che mi chiedono lumi sull’utilizzo del noto spray al peperoncino, inizio dicendo che va usato con accortezza, competenza e prudenza.

Sfato subito il mito della signora che si sente sicura solo perché si mette in borsetta lo spray: non è semplice da utilizzare e se non viene maneggiato con perizia può risultare più dannoso che utile.

Entro nel merito, anche della legislazione vigente al momento (gennaio 2021) sull’argomento. Oltre alle Forze dell’Ordine possono dotarsene in Italia i maggiori di anni 16. Ma se andate all’estero state attenti a portarvelo dietro: non in tutti i paesi è lecito e quindi, se lo usaste in Belgio per esempio, potreste andare incontro a sanzioni anche se vi siete difesi.

Lo spray al peperoncino o spray urticante, ottenuto dall’uso congiunto di peperoncino di cayenna e capsaicina, è lecito se soddisfa i crismi del Decreto 103/2011, che stabilisce innanzitutto che lo spray sia usato solo per legittima difesa, cioè se è a rischio la propria od altrui incolumità. Pare banale dirlo, ma come immaginate c’è già chi l’ ha usato in modo improprio, ossia al fine di offendere…

Lo spray, che se finisce sugli occhi inibisce la vista e provoca reazioni urticanti e che se ingerito può causare affaticamento respiratorio e tosse, deve essere ottenuto dal summenzionato pepe di Cayenna, non superare la dose di 20 millilitri nella bomboletta, la quale deve avere una gittata massima di metri 3. In aggiunta la concentrazione massima della sostanza urticante non deve superare il 2,5% del totale e la bomboletta non deve contenere sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene od aggressivi chimici. Sulla bomboletta, le cui istruzioni sarebbe meglio fossero in italiano e che va venduta in confezione sigillata, devono poi essere indicati provenienza e località-paese di produzione.

Se lo spray non soddisfa queste condizioni è illegale: il suo utilizzo può avere conseguenze gravi, specie se provoca danni ad una persona (si può essere accusati di getto pericoloso di cose – articolo 674 del Codice Penale) o di lesioni personali (articolo 582). Lo stesso vale per chi utilizza lo spray per offendere.

Prima di acquistare l’articolo, soprattutto se ve lo fate arrivare online dall’estero, appurate che soddisfi quanto indicato sopra. Se invece lo comprate in Italia, specie in una armeria, andrete maggiormente sul sicuro.

Ma veniamo all’utilizzo. Esistono diversi formati di bomboletta con spray urticante, perlopiù riconducibili a due modelli: uno a forma di cilindretto stile deodorante ed uno a forma di piccola pistola, più simile ad una pistola ad acqua che ad una vera.

Partendo dal cilindretto, è meno maneggevole e quando lo usate dovete avere l’accortezza che l’ugello di uscita dello spray sia direzionato verso l’assalitore: diversamente potreste spararlo dalla parte sbagliata o peggio ancora sulla vostra faccia. Di solito lo spray esce dal cilindretto nebulizzato e questo lo disperde nell’aria rendendolo un po’ meno efficace; se poi tira vento nella direzione di chi spara potrebbe anche tornare verso chi si sta difendendo…

In merito alla pistoletta, essa di solito dispone di due caricatori a base di peperoncino che si trovano sulla canna, uno sopra l’altro. Da qui il fluido esce sotto forma di getto, non di spruzzo, che poi si espande sul volto dell’assalitore imbrattandolo ed impedendogli la vista. Il rischio con la pistoletta è che il getto non colpisca esattamente il volto e che quindi lo spray non arrivi a bersaglio. Inoltre ci sono solo due colpi, pertanto il margine di errore è basso…

Detto di pro e contro di ognuno dei due tipi di spray, ricordo più in generale che se li si vuole usare efficacemente è bene allenarsi un poco al maneggio delle bombolette ed alle tecniche di sparo, tenendo conto delle differenze di ogni formato. Sempre in generale, ricordo che in caso di aggressione il tempo di reazione deve essere breve: se tengo la bomboletta in tasca o peggio ancora in una borsa in mezzo a tanti altri oggetti, potrei non avere il tempo di raggiungerla. Se ritengo di essere in zona di rischio, è bene che io tenga lo strumento già in mano, pronto all’utilizzo, magari celandolo alla vista altrui con l’altra mano o con un indumento.

In merito allo sparo, è efficace nei 3 metri di distanza: se anche mi accorgo con parecchio anticipo che un malintenzionato si sta avvicinando, devo aspettare appunto che arrivi nei 3 metri di azione del getto prima di “fare fuoco”.

Una volta sparato, ammesso di aver colpito al primo colpo (spesso non c’è tempo per un secondo tentativo) l’assalitore nel punto giusto (sul viso), l’azione dello spray non sarà immediata. Ci vorranno 20-30″ perché il mariolo sia effettivamente e temporaneamente accecato: una volta sparato devo allontanarmi celermente e tenere l’aggressore a distanza, altrimenti questo potrebbe comunque agguantarmi e malmenarmi prima che il peperoncino abbia fatto effetto.

Una volta presa la distanza di sicurezza è opportuno proseguire ad allontanarsi il più celermente possibile. Ricordo che non va buttata via la bomboletta, che dovrò poi mostrare alle Forze dell’Ordine a testimonianza della correttezza della mia azione. Devo inoltre avere l’accortezza che sulle mie mani non sia finito accidentalmente dello spray: meglio pulirsele, perché nel caso me la passassi in volto sporche potrei risultare urticato in prima persona.

Infine, ma non ultimo, devo avvisare le forze dell’ordine dell’avvenuta aggressione e della mia difesa, specificando il luogo e l’ora esatti dell’evento affinché il reo possa essere consegnato alla Giustizia e curato per il danno, seppur lieve e transitorio, che ha subito alla vista.

Quindi, chi vuole usare lo spray al peperoncino lo usi pure, ma lo faccia con cognizione di causa…