Ascoltiamo il corpo

Ascoltiamo il corpo. Esso ci parla, ci consiglia, ci segnala, ci sussurra, ci dice, si svela…Ci innalza.

Se fossimo davvero capaci di ascoltare il corpo, non staremmo quasi mai male. Né con la testa, né col corpo. Che poi alla fine sono tutt’uno.

Il corpo è l’unica cosa di noi che risulti davvero capace di stare nel qui ed ora, nel presente. Mentre con la mente fuggiamo nel futuro o ritorniamo ad un passato tramontato, il corpo è sempre qui. Esso sa ciò di cui il nostro sistema ha bisogno di secondo in secondo, di attimo in attimo. E si attiva per darglielo.

Pertanto esso possiede un’intelligenza ancestrale che difficilmente possiamo comprendere se la guardiamo cogli occhi dell’abitudine o la analizziamo su di un aspetto puramente razionale: il corpo traduce in essere l’energia dell’universo sincronizzando micro e macrocosmo.

Un piccolo segnale, un dolorino, un leggero malessere che si presenta con una certa ricorrenza sono i modi che il corpo usa per dialogare con noi. Ci dice delicatamente che qualcosa non va, che stiamo facendo qualcosa, mangiando qualche cibo, vivendo qualche emozione, intrattenendo qualche rapporto che non fa per noi. E che è meglio lasciarlo andare.

Noi sotto sotto sappiano che il corpo ha ragione, perché nell’intimo della nostra psiche percepiamo che quella cosa lì proprio non ci va bene. Ma poiché inneschiamo una serie di altri ragionamenti legati alla convenienza, ai luoghi comuni, alle paure etc…continuiamo su quella strada. Che forse per certi versi può apparire la più semplice, ma che il corpo (che è il nostro supremo amico e consigliere) ci invita a cambiare.

Per provare a sincronizzarci col corpo, banalmente, possiamo iniziare già a tavola. Talvolta, quando non ci sentiamo al top, non è che abbiamo proprio voglia di mangiare tutto. Tante cose solo a pensarle ci danno la nausea. Altre invece, anche solo ad immaginarne il gusto, ci sembra potranno farci stare meglio. E’ il linguaggio del corpo. Esso ci dice, facendoci venire voglia di una cosa in particolare, che quel cibo là ci farà bene, perché sa che al suo interno ci sono delle componenti o dei gusti in grado di cambiare lo stato del nostro metabolismo e/o della nostra psiche.

Un altro modo di assecondare il corpo e di vivere la sua energia è quello di rispettare i tempi del suo riposo. Detto che al mattino dobbiamo svegliarci ad una certa ora per andare al lavoro, è pur vero che la sera possiamo lasciarci andare anche se è presto. Se mi forzo a stare sveglio perché c’è il film che mi interessa, mi sto violentando. Il corpo gentilmente mi fa capire che si deve spegnere per un po’ e che quel momento, visto che vive nel qui ed ora, è quello giusto. Se resto sveglio a tutti i costi rischio di affaticare il corpo e di perdere l’occasione del buon riposo, perché passato quel momento lì specifico il metabolismo può mutare e dopo addormentarmi mi risulterà più difficile.

In poche parole, se rispettiamo la natura difficilmente sbagliamo: se riposo quando sono stanco, se mangio quel che mi sento e quando ne ho voglia, se faccio movimento quando sento che il corpo me lo chiede, sto realizzando una delle forme più sublimi di intelligenza.

 

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