Coltiviamoci

Pandemia? Governi corrotti? Virologi star della Tv?

Se vogliamo sfuggire al delirante siparietto che ormai da due anni ci intrattiene, proviamo a staccare la testa e a pensare a noi stessi. Non è questione di fare gli struzzi, è questione di salvarsi nell’animo e nel corpo. Ogni tanto, per qualche giorno, per qualche tempo, prendiamo le distanze. E respiriamo.

E respirando, pensiamo a stare bene. Coltiviamoci, come un orto. Con amore e con passione, consci che se quel terreno che siamo viene trattato bene, darà frutti. Se invece lo lasciamo esposto senza cure alle intemperie politiche e mediatiche, rischiamo di ritrovarcelo piegato, distrutto, inondato, inaridito…a seconda della calamità che gli si abbatterà sopra.

Una passeggiata nel verde non ha eguali, al pari di un giretto in bicicletta, magari in montagna…od in riva ad un lago, al mare…lungo un fiume. E perché non una nuotata, quando il tempo sarà più clemente? Facciamo tutto quanto ci fa stare bene e ci piace. Diamo piacere alle nostre vite, alle nostre giornate, anche solo per qualche minuto. Ce lo dobbiamo, lo dobbiamo al mondo ed a Dio, che ci ha creati liberi e belli.

E leggiamoci un buon libro, ma di quelli buoni veramente. Se avete dubbi, puntate sui classici…le librerie, soprattutto negli ultimi tempi, vomitano volumi illeggibili. E imparare una poesia no? Magari d’amore, magari da recitare all’amata od all’amato.

Sempre in tema di arricchimento del cervello, anche le lingue straniere offrono spunto di riflessione ed apprendimento: studiarne qualcuna, fossero anche solo poche parole, ci cambia dentro.

E poi diamo la mano ad un amico, ad un’amica. Abbracciamoci, gettiamoci le braccia intorno al collo. Godiamo del rapporto umano, di cui non possiamo fare a meno e senza del quale moriamo, nel senso vero del termine: prima dentro, poi anche fuori. Non rinunciamoci dunque, in nome del delirio di chi ci vuole vita natural durante sotto campane di vetro.

E facciamo l’amore, ciascuno secondo le proprie inclinazioni e sempre nel rispetto dell’altro. E scambiamoci piaceri, baci, sorrisi, pacche sulle spalle.

Magari beviamoci un buon vino, da accompagnare ad un piatto prelibato, non importa se semplice o complesso. Basta che ci piaccia.

Sembra strano, adesso? Eppure è la vita…Che da millenni, da centinaia di millenni, gli uomini portano avanti, con alterne fortune. Non rinunciamo alla nostra umanità, al nostro essere scintilla divina discesa sul globo, incontro tra un padre celeste ed una madre terrestre. Siamo fratelli del vento e della pioggia, amici del mare e dei fiumi, amanti della luna e delle stelle.

Tutto il resto, che mai come ora ci impaurisce e ci soverchia, è nulla.

Non diamogli potere.