Strappo muscolare: cosa fare

Lo strappo muscolare (o distrazione) è una lesione di un distretto muscolare di varie entità dovuta ad un trauma, ad una contrazione violenta del muscolo o ad un sovraccarico eccessivo dello stesso, magari fatto senza riscaldamento, senza preparazione atletica o in condizioni di eccessivo affaticamento.

Il muscolo in poche parole è incapace di sopportare la sollecitazione e si sfilaccia o addirittura, nei casi più gravi, si rompe: immaginate una corda tesa che ad un certo punto cede parzialmente o del tutto.

Tratti caratteristicidolore, ematoma (di solito a valle dello strappo), gonfiore, riduzione della funzionalità del muscolo. Spesso allo strappo si accompagna una contrattura della zona, estremo tentativo del corpo di isolare il settore lesionato e dolente.

Nello strappo di primo grado le fibre coinvolte nel trauma non superano il 5% del totale: si avverte leggero dolore o fastidio, l’ematoma è modesto e non si vede. Se si riposa adeguatamente, si guarisce con 10-15 giorni di stop.

In quello di secondo grado la percentuale di fibre coinvolte è alta, il dolore è marcato e l’ematoma è visibile, ma il distretto muscolare si può ancora muovere. Richiede settimane di cure e riposo.

Nello strappo di terzo grado le fibre coinvolte sono la totalità, c’è dolore acuto, impossibilità di movimento, ematoma. Alla palpazione si percepisce un avvallamento nella zona del trauma. A questo livello lo strappo non è del tutto recuperabile ed i tempi di convalescenza sono lunghi; a volte la risoluzione può anche essere chirurgica.

Ogni muscolo può subire strappi, ma le zone in cui si verifica di più sono le gambe, le braccia e con una discreta incidenza la parete addominale.

Cosa fare: appena si sente dolore e lo strappo, appunto, si deve interrompere subito il movimento onde evitare di peggiorare il danno. Anche nei giorni successivi al trauma, a seconda della sua entità, bisognerà osservare riposo parziale o totale. Parlando di sport, lo stop può durare settimane o mesi.

Appena si verifica lo strappo bisogna applicare del ghiaccio (o qualcosa di freddo) sulla zona colpita per creare vasocostrizione ed arginare la fuoriuscita di sangue: il freddo può essere applicato per alcuni minuti consecutivi nell’arco delle prime 24-36 ore. E’ bene non utilizzare il distretto muscolare colpito, la zona non va massaggiata né tantomeno deve ricevere applicazioni di calore.

E’ sempre opportuno, anche nel caso di strappi lievi, farsi visitare da un medico che dovrà appurare l’entità del problema e stabilire le modalità ed i tempi di recupero.

Durante il recupero, sempre d’accordo col medico, l’infortunato può ricorrere alla crioterapia o terapia del freddo, a farmaci, onde d’urto, tecar-terapia, fisioterapia, cerotti elastici o kinesio-taping.

Quando la persona comincia a stare meglio, non si lasci ingolosire dalla ripresa dell’attività sportiva. E’ bene ricominciare poco alla volta, con sollecitazioni blande e poi crescenti nel tempo dopo che il medico ha dato il suo “ok”. Fare sempre riscaldamento, valutare i terreni su cui ci si muove, curare la corretta esecuzione del gesto atletico e vestirsi adeguatamente alla stagione.

A recupero completato bisognerà mantenere il muscolo sciolto tramite lo stretching, ben bilanciato rispetto ai suoi muscoli antagonisti ed adeguatamente allenato, tonificatopotenziato.