Cambia se vuoi guarire

Se vogliamo guarire, qualunque sia il problema fisico o psichico che ci affligge, dobbiamo (uso il verbo dovere anche se non mi piace, ma qua ci sta e lo sottolineo) avere il coraggio di cambiare.

Dobbiamo curarci affidandoci a persone competenti, quello è chiaro, ma anche noi dobbiamo “darci da fare”.

Non siamo un pezzo di carne da “dare” allo specialista di turno, ma un essere senziente che più è conscio di sé e del suo malessere, più ha chance di stare meglio, a prescindere da quale sia il fastidio che ci disturba.

Certo, cambiare vuol dire rinunciare ad una parte di noi, è insomma un po’ come morire a sé stessi. Dobbiamo essere così audaci da rinunciare al nostro vecchio sé, col quale ci siamo troppo spesso identificati, ed andare oltre. Anche verso l’ignoto, alla scoperta di quelle parti di noi che la vita, per un motivo o per l’altro, non ci ha ancora concesso di esplorare.

Se prima stavo bene e poi, dopo un percorso, mi sono trovato un nuovo “posto” (inteso come modo di essere o di vivere) in cui non sto bene, anche se mi tocca abbandonare qualcosa di me, lo devo fare. Non ho altra chance di superare davvero il malessere che mi ha colto.

Il problema è che spesso siamo così identificati in ciò che crediamo di essere, siamo così presi dalla fretta della nostra sopravvivenza quotidiana (per dirla con Gaber), che non vediamo e nemmeno valutiamo la possibilità di lasciar andare qualcosa di noi. Nemmeno pensiamo che ci siamo ammalati (anche) per quello.

Un grande medico saggio, con cui parlai un tempo, mi ha detto: “Noi ci ammaliamo per abitudine”. Aveva ragione. Ci ammaliamo ripetendo gli stessi gesti, mangiando gli stessi cibi, subendo le stesse identiche emozioni per anni, lustri e poi decenni. Dando al sistema corpo-mente le stesse identiche informazioni per tanto tempo, ci logoriamo. E’ come camminare sempre e solo in punta di piedi: prima o poi ci verrà male ad un polpaccio, al ginocchio od alla caviglia.

Se invece abbiamo il coraggio di cambiare (e di appoggiare tutto il piede, rifacendomi all’esempio sopra), allora daremo al nostro essere nuove informazioni.

Per guarire dobbiamo spostarci, cioè cambiare. Ovviamente con consapevolezza. Non basta infatti cambiare vita o lavoro se ci portiamo dietro il “vecchio” sé. L’importante è che cambi il sé e con esso il nostro atteggiamento nei confronti del creato, qualunque cosa decideremo di fare poi…

Quindi, buon cambiamento a tutti…