Sport high-tech

Ormai lo sport è, anche e soprattutto, high-tech.

Sono ormai pochi (e chi vi scrive è tra questi) quelli che ancora vanno a correre nel bosco senza orologi, cardio-frequenzimetri ed I-Pad. Sempre più persone cedono alla tentazione di “robotizzare” le loro prestazioni servendosi delle ultime meraviglie della tecnica.

Un fenomeno che assume significato se l’obiettivo è la prestazione agonistica, ma che forse andrebbe moderato quando ci si vuole semplicemente divertire, restare in forma e dialogare un po’ col proprio corpo

Già prima dei recenti Giochi di Rio (dove si è fatto largo uso di video, anche subacquei, Gps, sensori, occhiali che aumentano i riflessi, trasmettitori wi-fi ed altro) gli atleti di tutto il mondo (più o meno professionisti, più o meno amatori) hanno iniziato a monitorare i loro sforzi e le loro performance con l’ausilio di computer ed apparecchiature sempre più raffinati.

Se i ciclisti da anni si servono di caschi che rilevano il battito cardiaco senza l’ausilio di sensori sul petto, esistono delle t-shirt in grado di elaborare elettrocardiogrammi oltre a monitorare il respiro e l’attività muscolare. E che dire di quei braccialetti (ma anche di alcuni smartphone) che analizzano pressione sanguigna e battito del cuore e formulano dei programmi di allenamento mirato utilizzando questi semplici dati?

Tanti gadget indossabili e precisi che piacciono sempre di più al grande pubblico, tanto che la Microsoft ha aperto a Madrid un laboratorio dedicato dove vengono studiate nuove applicazioni e nuovi strumenti di allenamento. Per tutti, per tutte le tasche…

La Garmin inoltre, pensando ai ciclisti ed ai rischi connessi ai loro allenamenti su strada, ha realizzato un nuovo apparecchio radar per evitare che vengano investiti dalle auto: si monta sotto la sella ed individua i mezzi che arrivano alle spalle del pedalatore (li rileva quando sono lontani circa 140 metri). Dopo di che inizia a lampeggiare per segnalare all’autista la presenza della bici ed informa il ciclista stesso (sul minicomputer attaccato al manubrio) della presenza del veicolo in arrivo e della sua velocità.

Esistono poi degli occhiali da jogging che riprendono con una microtelecamera l’allenamento del podista, ma gli consentono anche di ascoltare musica e di parlare al telefonino. Sempre per il runner, l’ultima meraviglia tecnica consiste in plantari sensibili che rilevano cadenza del passo, tempo di contatto del piede col suolo e distribuzione del peso tra i due arti. Mentre una nuova fascia toracica che percepisce i battiti del cuore riesce anche a stimare la potenza espressa dal corridore traducendola in watt.