Il sole del futuro

Sempre più sole nel nostro futuro. O almeno, speriamo!

Tra le fonti di energia cosiddette “alternative”, quella solare è in pole position in questo primo scorcio di nuovo millennio. Ormai ritenuti obsoleti i “vecchi” pannelli al silicio, stanno prendendo piede per esempio le “serre eco”, che peraltro sono pure belle e…autosufficienti! La lotta al riscaldamento climatico globale non può perdere tempo. Serve pragmatismo. E subito.

Dicevamo delle serre eco: si parla di Fotovoltaico Organico Opv (Organic Photo Voltais), sviluppato grazie alle nuove competenze nel campo dei polimeri. In pratica sono state create (peraltro con progetti italianissimi) delle celle solari che vengono spalmate su pellicole. Sottili, leggere e flessibili, possono essere usate su carta, tessuti o sistemi gonfiabili.

E che fanno? Semplice, catturano la luce solare e la trasformano in energia fruibile. Basta che la luce del sole sia diffusa, non necessariamente perpendicolare come nei vecchi fotovoltaici.

Ma recentemente si è iniziato a parlare anche di Concentratori Solari Luminescenti (Lsc nella sigla inglese): sono lastre formate da gocce di sostanze organiche disciolte in plastica che raccolgono la luce e la concentrano sui bordi, cioè proprio dove si trovano le celle solari. L’energia prodotto è sufficiente a fare funzionare un termostato, una tapparella elettrica o per ricaricare un tablet.

Ma si possono posizionare anche nelle barriere antirumore delle strade per dare energia ai lampioni ed alle altre forme di illuminazione stradale. Tutte queste lastre sono autonome ed a zero emissioni.

Infine, citiamo i Concentratori Solari Termodinamici (Csp), una versione riveduta e corretta dell’antico “specchio di Archimede”.