Quando arriva il riccio

Succede che una sera tardi il cane in giardino abbaia in modo compulsivo. Succede così che guardi l’ora, mormori qualcosa che è meglio non scrivere e ti alzi per vedere cosa c’è che non va.

E nella penombra della luna e dell’illuminazione artificiale trovi il cane che abbaia, col naso a terra, davanti ad una palla. O meglio: davanti a quello che sembra una palla. E invece è lui, il riccio. Saggiamente si chiude, mostra gli aculei e aspetta che il cane se ne vada.

Che bello! Pure in città, in un piccolo fazzoletto di prato, il riccio viene a farci visita! E allora allontani il cane, avvolgi la “palla di spine” in un panno e la porti in un prato li vicino. Dove non ci sono cani…

Stai lì un po’, con la fioca luce delle strada poco lontana, ed aspetti. Aspetti. E dopo qualche minuto la magia accade. Il riccio si calma, capisce che il pericolo è passato, si schiude e se ne va. Leggero, silenzioso. Forse nella sua lingua ti dice anche grazie. Buona fortuna piccolo amico del bosco. E torna presto!

I ricci, per chi non lo sapesse, sono davvero una manna dal cielo per tutti quelli che hanno prati ed orti, perché mangiano molti animaletti (come certe lumache) che li infestano. Inoltre la loro presenza nei giardini ci mostra la loro meravigliosa forza di adattamento.

Quando li troviamo vicino a casa, sarebbe opportuno lasciarli stare. Al massimo per aiutarli un poco si può mettere a loro disposizione una piccola bacinella di acqua e qualche croccantino per gatti, di cui sono ghiotti. Ed impedire che i cani vadano ad infastidirli.

Potrebbe essere che trovando nel giardino un buon habitat in cui vivere, il riccio decida di fermarsi per un po’…